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Plastica in mare: Marevivo fa un primo bilancio della legge SalvaMare

18/07/2024 11:00

Intervista a Rosalba Giugni, fondatrice e presidente di Marevivo

L’inquinamento ambientale da plastica è uno dei problemi che affliggono i nostri mari. L’associazione ambientalista Marevivo è stata tra le promotrici della legge n. 60 del 17 maggio 2022, meglio conosciuta come legge “SalvaMare”. Proseguiamo la nostra indagine esplorativa sull’attuazione della legge con un’intervista a Rosalba Giugni, fondatrice e presidente dell’associazione ambientalista Marevivo, riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente.


Quali sono gli aspetti più rilevanti della legge che hanno un'applicazione effettiva e che sono finalizzati a ridurre la plastica in mare?

Plastiche nel mareNel dicembre 2023 è stato approvato dal governo il primo importante decreto attuativo della legge SalvaMare per il recupero delle plastiche nei fiumi. Questo decreto stanzia i fondi necessari al programma sperimentale, il che vuol dire avere la possibilità di partire immediatamente affinché si abbia un impatto concreto sin da subito. Il provvedimento, nello specifico, prevede la realizzazione di interventi strutturali direttamente sui corsi d’acqua per la cattura, rimozione e gestione dei rifiuti plastici galleggianti, campagne organizzate con le associazioni di volontariato e iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sul tema, unitamente a misure specifiche delle Autorità di bacino distrettuali. È bene sottolineare che oltre l’80 percento dei rifiuti presenti in mare arriva proprio dai fiumi ed è da qui che si inizia a proteggere il mare.

La cosiddetta legge Salvamare, fortemente sostenuta da Marevivo, fu approvata nel giugno 2022, qual è il bilancio a distanza di due anni?

L’iter per l’approvazione della legge SalvaMare, fortemente voluta da Marevivo, è durato quattro anni. Nel 2018 l’allora Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, invitato sulla sede galleggiante di Marevivo, sul Tevere, in occasione della presentazione delle attività, sposò la proposta di adottare una linea plastic-free all’interno dei palazzi della politica, per dare il buon esempio a un provvedimento legislativo e cercare di ridurre il grande disastro provocato dalla presenza della plastica in mare. Dopo mesi di lavoro con gli esperti e il suo ufficio legislativo, proprio dalla sede di Marevivo lanciò il disegno di legge. Ma le cose sono andate diversamente. Esaminato prima alla Camera e poi in Senato, il disegno è tornato alla Camera e ancora al Senato, in un iter estenuante che ha visto l’epilogo l’11 maggio 2022. Dopo quasi quattro anni, la cosiddetta SalvaMare è diventata Legge. E dopo più di due anni dalla sua approvazione è ancora carente dei Decreti attuativi.

Che cosa manca per la completa attuazione della legge SalvaMare?

Sacchetto di plastica e pesceLa legge in questione rappresenta uno strumento efficace e concreto, richiesto anche dall’Unione europea, ma manca l’emanazione dei decreti attuativi necessari per avviare questo processo virtuoso ponendo un freno ai rischi per l’ambiente e per la vita umana. La speranza è che siano resi attuativi i decreti che ancora mancano e che sono necessari, perché consentirebbero di stabilire i criteri e le modalità con cui i rifiuti pescati dal mare possono essere riusati, recuperati e riciclati, di incentivare campagne di pulizia e sensibilizzazione in tutto il territorio nazionale, di entrare nelle scuole per creare una diffusa conoscenza del patrimonio marino, di disciplinare l’installazione di dissalatori, particolarmente necessari nei cambiamenti climatici che producono siccità e desertificazione, di regolamentare impianti di acquacoltura, di gestire correttamente le biomasse vegetali spiaggiate (come la posidonia) che possono diventare una risorsa, senza alterare il delicato ecosistema marino.

Quali sono i progetti e gli strumenti di informazione che la Fondazione Marevivo sta mettendo in atto concretamente per favorire maggior consapevolezza da parte di cittadini/e e turisti/e?

Aumenta la quantità di plastica che ogni giorno finisce in mare con danni permanenti all’ambiente e all’uomo: ricerche scientifiche dimostrano che la plastica, sotto forma di microplastiche, è entrata nella catena alimentare ed è presente nell’aria che respiriamo e nei cibi che assumiamo. Ogni anno in Italia vengono utilizzate più di 1,2 miliardi di vaschette in plastica per la vendita di ortofrutta e si stima che nei prossimi anni aumenteranno del 35%.

Marevivo, in collaborazione con Zero Waste Italia, nel 2023 ha lanciato la campagna #BastaVaschette allo scopo di dire no agli imballaggi monouso in plastica per frutta e verdura. E anche con il supporto di IPSOS, dal cui sondaggio emerge il consenso degli Italiani, ha rilanciato con forza l’appello alle Istituzioni, chiedendo l’abolizione di questo tipo di imballaggi, a cominciare dalle scuole.

Rifiuti in mareÈ un regalo che dobbiamo fare a noi stessi perché ne va della nostra presenza sulla Terra. Per questo è nata la Campagna internazionale “Only One: One Planet, One Ocean, One Health”, lanciata da Marevivo, Marina Militare e Fondazione Dohrn, e partita a bordo delle navi scuola Palinuro e Amerigo Vespucci che, in collaborazione con Guardia Costiera, Lega Navale, RUS, Conisma, mira a sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’urgenza di attuare la transizione ecologica, trattando quattro temi principali: la difesa della biodiversità, la transizione energetica, la transizione alimentare e l’economia circolare. Per attuare una vera e propria “conversione ecologica” occorre l’impegno di tutti.

A questa iniziativa internazionale si aggiunge la campagna nazionale di Marevivo “Bluefishers”, partita nel novembre 2023 in fase sperimentale con una prima azione pilota a Viareggio e sostenuta dalla Tuscany Environment Foundation, in collaborazione con la Cittadella della Pesca, che ha l’obiettivo di combattere l’inquinamento marino da polistirolo, coinvolgendo i pescatori della piccola pesca artigianale nella sostituzione delle cassette di polistirolo con cassette riutilizzabili: nella sola Viareggio ne sono state distribuite oltre 2300 a 58 pescherecci.


Le foto di questa notizia sono pubblicate per gentile concessione di Marevivo

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