Depuratore Consorzio Aquarno: esiti del controllo AIA 2023
Il Dipartimento ARPAT di Pisa fa il punto sull’attività di controllo svolta nel 2023 presso l’impianto: rilevata una non conformità (NC) e tre azioni di miglioramento per la matrice scarichi idrici
ARPAT effettua mensilmente il controllo allo scarico finale dell’impianto di depurazione gestito dal Consorzio Aquarno Spa, per verificare il rispetto delle prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dalla Regione Toscana il 29/12/2020.
L'Autorizzazione, relativamente allo scarico finale che confluisce nel Canale Usciana, indica dei limiti più stringenti per le sostanze pericolose (cromo totale, cromo esavalente, ecc..) rispetto ai valori limite previsti dal Testo Unico ambientale (Tabella 3 dell'Allegato 5 alla parte Terza) o nei documenti che descrivono le migliori tecniche disponibili; prevede, inoltre, deroghe unicamente per i parametri cloruri e solfati: rispettivamente di 2750 mg/l e 1550 mg/l come valori limite medi annuali allo scarico, ridotti ulteriormente dalla Regione Toscana nell'ultimo aggiornamento dell'AIA.
L’attività di controllo 2023 ha fatto emergere una non conformità (NC) e tre azioni di miglioramento per la matrice scarichi idrici; le azioni di miglioramento richieste alla società riguardano, tra le altre:
- controllo dei prodotti ausiliari della depurazione utilizzati nel processo;
- attivazione trattamento disinfezione sulla linea dei reflui domestici in concomitanza o nel periodo successivo a intense precipitazioni.
La non conformità rilevata dalle analisi del 2023 riguarda il parametro boro nel campione di maggio. Inoltre il Dipartimento ARPAT di Pisa ha richiesto di mettere in atto azioni mirate a limitare la salinità negli scarichi industriali e nello scarico finale dell’impianto.
Attualmente il Consorzio ha presentato un progetto, valutato favorevolmente da ARPAT, che prevede vari interventi migliorativi atti proprio a limitare la salinità dello scarico finale (abbassamento delle concentrazioni di cloruri e solfati).
In base ai monitoraggi effettuati dalla società emerge che il totale di acqua emunta dal sottosuolo è stato ridotto di circa un 10% rispetto all’anno 2021. Tale riduzione appare in linea con la disposizione di ridurre di almeno 10.000 mc/anno il consumo annuale di acqua di falda, richiesto dalla Regione Toscana e riportato nell’autorizzazione AIA.
In concomitanza con i campionamenti dello scarico finale, sono stati prelevati anche campioni delle acque del Canale Usciana, corpo ricettore dello scarico, a monte e a valle dell’immissione dello scarico finale del depuratore. I risultati delle analisi evidenziano un significativo incremento della salinità (conducibilità) da monte a valle e di alcuni parametri caratteristici dello scarico (cloruri, solfati, ecc.).
Da settembre 2021, nell’acqua del Canale Usciana, ARPAT ricerca, a scopo conoscitivo, anche le sostanze perfluoroalchiliche PFAS (PFBA, PFBS, PFP e A, PFHxA, PFOS e PFAO), persistenti nell'ambiente e largamente utilizzate in diversi settori industriali. Le analisi dei campioni, prelevati a monte e valle dello scarico, confermano il quadro dei monitoraggi precedenti.
L’impianto, situato in località Cerri nel Comune di Santa Croce sull’Arno (PI), è uno dei più grandi di Europa con una potenzialità di 2.050.000 A.E (abitanti equivalenti). e capacità idraulica di 20.000 m3/giorno per i reflui industriali e 10.000 m3/giorno per i reflui civili. Tratta i reflui industriali provenienti dal distretto conciario situato sulla riva destra dell'Arno (aree industriali dei comuni di Santa Croce, Fucecchio frazione Ponte a Cappiano, Castelfranco di Sotto) ed i reflui urbani provenienti dai centri abitati di Fucecchio (FI), Santa Croce Sull'Arno (PI), Castelfranco di Sotto (PI) e Santa Maria a Monte (PI), con previsione di allacciamento, nei prossimi anni, dei reflui urbani provenienti dalla Valdinievole.