Annuario dei dati ambientali 2023: gli interventi istituzionali
L’importanza dei dati ambientali per comprendere lo stato dell’ambiente e come stimolo ad intraprendere con maggiore decisione l’azione di tutela dell’ambiente e di contrasto agli effetti del cambiamento climatico
Il Direttore generale di ARPAT, Pietro Rubellini, e Il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani
Il 23 ottobre 2023, nella sala Pegaso di Palazzo Sacrati, il Direttore generale di ARPAT, Pietro Rubellini, ha dato avvio alla giornata di presentazione dell’Annuario dei dati ambientali della Toscana, portando anche i saluti dell’Assessore Monni, impossibilitata, per motivi istituzionali, a partecipare.
L’evento di presentazione dell’Annuario è stata l’occasione per ringraziare il personale dell’Agenzia che, con il proprio lavoro, ha reso possibile la realizzazione di questo rapporto che contiene i dati ambientali certificati e riferiti all’attività di monitoraggio e controllo sulle matrici ambientali svolti nel 2022. L’Annuario si presenta come una sorta di mappa ed, al tempo stesso, uno strumento per garantire la trasparenza dell’operato agenziale, infatti, le informazioni ambientali, riportate in sintesi, sono a disposizione sul sito di ARPAT, scaricabili e utilizzabili liberamente.
Anche quest’anno, dalla lettura dei dati ambientali emerge un quadro di sostanziale stabilità della qualità ambientale toscana rispetto agli indicatori analizzati. Questa situazione, come ha precisato Rubellini, è da valutare in termini positivi; infatti, non è di poco valore avere mantenuto una posizione stazionaria di fronte a fenomeni, sempre più evidenti, dovuti al cambiamento climatico, che determina uno stress nei comparti ambientali.
Il Direttore generale di ARPAT ha ricordato, poi, che è più facile misurare gli effetti quantitativi del cambiamento climatico, ma ora, la sfida è quella di valutare, pesare, gli effetti qualitativi. Questo ci obbliga a nuove riflessioni da fare con il mondo istituzionale, quello del lavoro, dell’imprenditoria e dell’associazionismo ambientale; tutti presenti al tavolo per un confronto ed uno scambio di opinioni, che si ripropone da più di 10 anni.
Dopo il discorso di apertura del Direttore generale di ARPAT, la parola è passata al Direttore tecnico di ARPAT, Marcello Mossa Verre, che ha presentato, nel dettaglio, il contenuto dell’Annuario, accompagnandolo con valutazioni tecniche che hanno chiarito i trend in atto e il complessivo stato dell’ambiente in Toscana.
La parola è passata, poi, a Maria Siclari, Direttore di ISPRA, che, in un video messaggio, ha presentato i compiti e le prorità dell’ISPRA e del Sistema nazionale di protezione ambientale (SNPA) in materia ambientale e ha messo a confronto alcuni dati ambientali nazionali con quelli toscani.
Siclari si è soffermata sull’importanza della produzione, certificazione e diffusione dei dati ambientali verso tutti gli stakeholder che, attraverso i principali trend degli indicatori ambientali nazionali, possono disporre di “fotografie” ed “evoluzioni”, estremamente dettagliate, di ogni aspetto dell’ambiente italiano.
Le modalità di raccolta e diffusione dell’informazione ambientale, nonché le modalità di costruzione e di elaborazione degli indicatori, sono concordate all’interno del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), quindi l’Annuario di ARPA Toscana è in linea con quanto viene prodotto a livello nazionale, consentendo di poter confrontare l’informazione ambientale a livello regionale con quella nazionale. I report ambientali, come l’Annuario, sono gli strumenti più idonei per assolvere al compito di diffusione dell’informazione che non deve essere rivolta solo ai tecnici o decisori politici ma all’intera cittadinanza.
Di recente, ISPRA ha pubblicato il rapporto 2023 L’Italia e l'ambiente: Stato, Prospettive e Scenari che risponde a due domande: “Qual è la situazione dell’ambiente in Italia?” e “Stiamo andando nella direzione auspicata?”
Lo stato dell’ambiente nazionale viene presentato tramite i principali trend degli indicatori ambientali nazionali, raccolti ed elaborati da ISPRA, alla luce delle quattro emergenze ambientali: cambiamenti climatici, economia circolare, verso inquinamento zero, biodiversità e capitale naturale, previste dall’ottavo programma di azione ambientale europeo, che rappresenta il faro per le politiche ambientali europee al 2030.
ISPRA, come l'intero Sistema nazionale per la protezione ambientale (SNPA), è impegnata nella tutela dei territori e del mare; da molti anni ormai affronta il dissesto idrogeologico, il consumo di suolo, il monitoraggio e ripristino della salute dei mari e delle coste e, più di recente, nelle emergenti sfide ambientali, nelle sfide legate all’adattamento e alla mitigazione ai cambiamenti climatici ed alla protezione e ripresa della biodiversità.
Mettendo a confronto alcuni dati nazionali con quelli della Regione Toscana, Siclari ha evidenziato che emergono luci e ombre, ovvero in certe situazioni, i dati regionali toscani risultano migliori rispetto a quelli nazionali, in altri casi, invece, peggiori, come evidente negli esempi proposti. Prendiamo lo stato chimico delle acque marino costiere italiane, nel periodo 2016-2021, è risultato buono nel 51% dei corpi idrici marino costieri, non raggiungendo ancora l’obiettivo previsto dalla normativa, mentre la Toscana ha, nel 2022, il 73% delle acque marino costiere in stato chimico buono. Con riferimento, invece, alle acque di balneazione, a livello nazionale, la maggiore parte di queste risulta in classe eccellente (88%), tuttavia, permangono delle criticità dovute alle presenze di acque in classe scarsa (2% circa) e non classificabili (1% circa). In Toscana, invece, la percentuale delle acque in stato eccellente sale al 95,3%, valore quasi identico a quello del 2021.
Al contrario, i rifiuti spiaggiati risultano maggiori in Toscana. La Commissione europea stabilice che una spiaggia può essere considerata pulita quando si contano non più di 20 oggetti ogni 100 metri di spiaggia lineare, in Italia, si sono contati 273 (valore mediano) oggetti, mentre in Toscana, nel 2022, sono stati rilevati 503 oggetti per 100 metri di spiaggia (valore medio). Anche nella produzione di rifiuti urbani, nel 2021, la nostra regione mostra una produzione più alta della media nazionale. In Italia, sono stati prodotti quasi 29,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di cui 2,2 provenienti dalla Toscana, dove ogni cittadino produce 598,3 kg, mentre valore nazionale, pro capite, si attesta a 502 kg. Relativamente alla percentuale di raccolta differenziata, la Toscana raggiunge il 64,13%, collocandosi poco al di sopra della percentuale nazionale, pari al 64%. Nonostante l’incremento, l’obiettivo del 65%, fissato dalla normativa nazionale al 2012, non è stato ancora raggiunto.
Siclari ha affrontato anche il tema del'aumento delle temperature e della biodiversità. L'Italia, negli ultimi trent’anni, ha registrato valori di anomalia della temperatura media spesso superiori a quella media globale sulla terraferma. Il 2022 è risultato l’anno più caldo di tutta la serie, a partire dal 1961. Sul fronte cambiamenti climatici, il trend ha evidenziato un andamento caratterizzato da un peggioramento dal 2013, nonostante il contributo positivo dovuto ad una riduzione delle emissioni gas serra, all’ incremento delle fonti rinnovabili e all’efficientamento energetico.
Sul versante della biodiversità, invece, l’Unione Europea ha definito come obiettivi, al 2030, quelli di proteggere almeno il 30 % della superficie terrestre dell’UE ed il 30 % dei suoi mari. Nel nostro Paese, permane uno scarto di un ulteriore 19% circa di superficie marina da sottoporre a tutela e di un 8% di superficie terrestre per centrare l’obiettivo.
Siclari ha concluso la sua presentazione, tornando sull’importanza dell’attività di monitoraggio ai fini della produzione dei dati che sono il fondamento per intraprendere qualsiasi azione di prevenzione e di ricostruzione, per non incorrere ciclicamente nelle stesse emergenze. Le azioni concrete spettano ai decisori politici, che dispongono delle informazioni ambientali rese disposinibili dal Sistema nazionale di protezione ambientale (SNPA).
Il Sistema accompagna ogni attività realizzata con una capillare informazione, puntando sulla partecipazione della collettività, attraverso la reportistica, la comunicazione social e l’informazione ai media, con l’obiettivo di parlare a tutti e rendere più fruibile il linguaggio tecnico -scientifico. Infatti, l’biettivo è quello di essere di supporto ai decisori politici, ma anche di favorire il confronto tra esperti e cittadinanza nonché sensibilizzare ed incoraggiare la collettività a modificare i propri comportamenti, perché il cambiamento di rotta e di prospettiva produrrà effetti benefici sull’ambiente soltanto se ci sarà il coinvolgimento e la partecipazione di tutti. La conoscenza, in questo senso, non può che essere di aiuto e di stimolo.
La prima parte della giornata, quella dedicata agli interventi istituzionali, si è conclusa con l’intervento di Eugenio Giani, Presidente della Giunta regionale toscana, che ha sottolineato l’importanza dell’Annuario dei dati ambientali che l’Agenzia pubblica, puntualmente, facendo comprendere lo stato dell’ambiente e le sue problematiche. Queste informazioni ambientali, frutto dell’attività quotidiana di monitoraggio e controllo dell’Agenzia, sono un contributo prezioso anche per la componente politico – istituzionale.
Giani ha mostrato soddisfazione per l’attività di prevenzione, più che di censura, messa in atto negli ultimi anni e ha dichiarato di avere fiducia completa nell’operato di ARPAT che valuta estremamente competente, tempestivo e scrupoloso.
Il Presidente ha, poi, ricordato come i valori ambientali siano, oggi, fondamentali e la sensibilità verso l’ambiente sia cresciuta notevolmente nella cittadinanza anche a causa dei cambiamenti climatici e per le situazioni di inquinamento che ci toccano da vicino: inquinamento atmosferico, produzione eccessiva di rifiuti e plastiche nei mari.
È, comunque, necessario prendere atto, come ha precisato Giani, che i dati ambientali toscani evidenziano la necessità di maggiori monitoraggi e controlli sull’ambiente, come nel caso delle acque dove persistono criticità che richiedono un maggiore impegno per raggiungere gli obiettivi prefissati ma lo stesso può essere detto per la qualità dell’aria o ancora per lo smaltimento dei reflui delle attività produttive, che dovrà essere più efficiente, per rendere le attività produttive più sostenibili.
La buona notizia, ha sottolineato Giani, sta nel fatto che, dai dati ambientali presentati, non emerge un peggioramento rispetto agli anni passati; la situazione risulta stazionaria, come ricordato dallo stesso Rubellini. Questo deve, comunque, spronarci a fare meglio.
Il Presidente Giani ha confermato, chiudendo il suo intervento, la volontà di accrescere la dotazione organica, il personale dell’Agenzia, pur consapevole che questa necessità è condivisa con altri soggetti pubblici, in primis la sanità, anch’essa in forte sofferenza e che esistono vincoli di rispetto del bilancio regionale. La Regione farà, comunque, il possibile perché convinta che più persone lavoreranno per l’ambiente, maggiore sarà la sua tutela.
La seconda parte della giornata, dedicata al confronto e dialogo con il mondo delle associazioni ambientaliste, dell’imprenditoria e del sindacato in rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici, sarà oggetto della nostra notizia di domani.