Depuratore Consorzio Aquarno Spa: esiti del controllo AIA
Dal controllo sono emerse due non conformità, una per le emissioni in atmosfera e l’altra per lo scarico e cinque azioni di miglioramento per scarichi idrici, rumore e rifiuti, rispetto alle prescrizioni previste dall’AIA
ARPAT Dipartimento di Pisa fa il punto sull’attività di controllo svolta nel 2022 presso l’impianto di depurazione Aquarno Spa con riferimento allo scarico finale e alle matrici acqua, emissioni in aria, rifiuti, rumore, suolo e sottosuolo, per verificare il rispetto delle prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dalla Regione Toscana in data 29.12.2020.
L’impianto, situato in località Cerri nel Comune di Santa Croce sull’Arno (PI), è uno dei più grandi di Europa con una potenzialità di 2.050.000 A.E. e capacità idraulica di 20.000 m3/giorno per i reflui industriali e 10.000 m3/giorno per i reflui civili.
L’impianto tratta i reflui industriali, provenienti dal distretto conciario situato sulla riva destra dell'Arno (aree industriali dei comuni di Santa Croce, Fucecchio frazione Ponte a Cappiano, Castelfranco di Sotto) ed i reflui urbani provenienti dai centri abitati di Fucecchio (FI), Santa Croce Sull'Arno (PI), Castelfranco di Sotto (PI) e Santa Maria a Monte (PI), con previsione di allacciamento, nei prossimi anni, dei reflui urbani provenienti dalla Valdinievole.
L’attività di controllo ha fatto emergere due non conformità (NC), una per le emissioni in atmosfera e l’altra per lo scarico e cinque azioni di miglioramento per scarichi idrici, rumore e rifiuti, rispetto alle prescrizioni previste dall’AIA con violazioni amministrative e/o penali segnalate ai sensi del Testo Unico ambientale.
Da gennaio 2021 ARPAT controlla lo scarico finale dell’impianto di depurazione che confluisce nel Canale Usciana con frequenza mensile, su un campione di tre ore, come previsto dall’AIA. Le analisi del 2022 hanno evidenziato alcune non conformità per il parametro solfati, nei campioni di marzo, luglio e settembre la cui causa è da ricercare nel processo di ossidazione dei solfuri, presenti nei reflui conciari.
I limiti contenuti nell’Autorizzazione sono più stringenti per le sostanze pericolose (cromo totale e cromo esavalente, ecc..) rispetto ai valori limite previsti dal Testo Unico ambientale (Tabella 3 dell'Allegato 5 alla parte Terza) o nei documenti che descrivono le migliori tecniche disponibili; inoltre sono previste deroghe unicamente per i parametri cloruri e solfati: rispettivamente di 2750 mg/l e 1550 mg/l come valori limite medi annuali allo scarico, ridotti ulteriormente dalla Regione Toscana nell'ultimo aggiornamento dell'AIA.
Per questa non conformità il Dipartimento ARPAT di Pisa ha richiesto di mettere in atto azioni mirate a limitare la salinità negli scarichi industriali e nello scarico finale dell’impianto. Attualmente il Consorzio sta realizzando uno studio di fattibilità che prevede vari interventi, anche se la straordinaria siccità che ha caratterizzato il 2022 ha influito sulle portate significativamente ridotte dei reflui con effetto di concentrazione degli stessi.
In concomitanza con i campionamenti dello scarico finale, sono stati prelevati anche campioni delle acque del Canale Usciana, corpo ricettore dello scarico, a monte e a valle dell’immissione dello scarico finale del depuratore. I risultati delle analisi evidenziano un significativo incremento della salinità (conducibilità) da monte a valle e di alcuni parametri caratteristici dello scarico (cloruri, solfati, ecc.).
Da settembre 2021, nell’acqua del Canale Usciana, ARPAT ricerca, a scopo conoscitivo, anche le sostanze perfluoroalchiliche PFAS (PFBA, PFBS, PFP e A, PFHxA, PFOS e PFAO), persistenti nell'ambiente e largamente utilizzate in diversi settori industriali. Le analisi evidenziano che i PFAS, già rilevati in alcuni casi nelle acque del canale a monte dello scarico, mostrano quasi tutti un leggero incremento anche se i valori sono risultati tutti ampiamente inferiori ai limiti di performance indicati dell’Istituto Superiore di Sanità Dipartimento Ambiente e Salute (prot.n.1584 del 16/01/2014) per le acque potabili, mancando limiti di riferimento normativi per le acque superficiali.
Con riferimento alle emissioni in atmosfera, a luglio e nel periodo settembre-ottobre 2022, sono pervenute al numero verde dell’Agenzia numerose segnalazioni di maleodoranze avvertite nella zona del depuratore, in parte riconducibili anche a questo impianto. In particolare, il sistema di telerilevamento ha registrato che, dal 12/07/2022, i valori di ossigeno disciolto nelle vasche biologiche erano scesi costantemente al di sotto di 1,4 mg/l, soglia considerata minima per la buona conduzione dell'impianto. Oltre a ciò il dipartimento ARPAT di Pisa ha accertato alcune criticità di tenuta dei tombini della fognatura industriale in alcuni tratti stradali nel comune di Santa Croce sull’Arno, quali probabili cause di emissioni diffuse avvertite puntualmente nelle varie zone. Il Consorzio Aquarno quindi ha prontamente provveduto con la manutenzione e sostituzione dei tratti di fognatura deteriorati risolvendo la problematica segnalata.
Nell’ottobre 2022 il Dipartimento ha effettuato un sopralluogo presso l’impianto, constatando la parziale rimozione della copertura della stazione di sollevamento e grigliatura delle acque reflue industriali, rilevando, quindi, una non conformità con avvio di un procedimento sanzionatorio e richiesta al gestore di ripristinare la completa efficienza dei sistemi di aspirazione e abbattimento delle emissioni atmosferiche esistenti.