Qualità dell'aria: la proposta di nuova direttiva europea
Quale la situazione in Toscana alla luce dei nuovi limiti previsti nella proposta di Direttiva? Un esame dei dati di PM10, PM2,5 e biossido di azoto riferiti al 2022
Il 26 ottobre è stata pubblicata la proposta elaborata dalla Commissione europea per una nuova direttiva sulla qualità dell’aria, che andrà a sostituire ed unificherà le direttive attualmente in vigore: 2008/50/CE e 2004/107/CE. La nuova direttiva contribuirà a ridurre significativamente i livelli di inquinanti atmosferici per il raggiungimento dell’obiettivo “inquinamento zero”, che l’Unione europea ha fissato per il 2050.
La proposta contiene nuovi standard di qualità dell’aria, maggiormente allineati alle Raccomandazioni fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per i principali inquinanti nelle sue Linee guida pubblicate a settembre 2021. L’aggiornamento da parte dell’OMS delle proprie raccomandazioni, rispetto alle precedenti del 2006, si era reso necessario alla luce dei sempre più numerosi studi che dimostrano gli impatti negativi sulla salute provenienti da livelli di inquinamento atmosferico anche bassi.
Nel testo della nuova direttiva si definiscono degli standard intermedi per l’anno 2030 e si prevede poi un processo di progressivo allineamento con le linee guida dell’OMS entro il 2050.
I limiti previsti dalla Commissione europea per il 2030 fanno riferimento alle nuove raccomandazioni dell’OMS anche se, in particolare per alcuni parametri, rimangono parzialmente superiori ai livelli raccomandati, come si vede dalla tabella sotto riportata in cui si confrontano, per PM10, PM2,5 e biossido di azoto, i limiti proposti dalla nuova direttiva con quelli dell’attuale normativa e con le linee guida OMS. Come si può vedere, le medie giornaliere, che attualmente sono presenti solo per il PM10, la nuova Direttiva le introduce anche per PM2,5 e biossido di azoto.
Direttiva 2008/50/CE | Linee guida OMS | Nuova Direttiva | ||
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PM10 | media annua | 40 | 15 | 20 |
media giornaliera | 50 | 45 | 45 | |
massimo n. superamenti media giornaliera in un anno | 35 | 3 | 18 | |
PM2,5 | media annua | 25 | 5 | 10 |
media giornaliera | - | 15 | 25 | |
massimo n. superamenti media giornaliera in un anno | - | 3 | 18 | |
biossido di azoto | media annua | 40 | 10 | 20 |
media giornaliera | - | 25 | 50 | |
massimo n. superamenti media giornaliera in un anno | - | 3 | 18 |
Per gli inquinanti atmosferici che sono attualmente soggetti a valori obiettivo (arsenico, cadmio, nichel, e benzo(a)pirene contenuti nel PM10), eccetto l’ozono, la Direttiva introduce dei valori limite. Per allinearsi ai livelli raccomandati dall’OMS, si impone inoltre una riduzione progressiva dell’esposizione media della popolazione al PM2,5 e al biossido di azoto: questa riduzione, entro il 2030, deve essere pari al 25% rispetto al valore dell’indicatore di esposizione medio calcolato nel 2020. Si aggiungono infine soglie di allarme, come quelle attualmente previste per biossido di azoto e biossido di zolfo, anche per l’esposizione a breve termine a livelli particolarmente alti di PM10 e PM2,5.
La proposta di direttiva, oltre ad aggiornare i limiti, aggiorna e migliora le disposizioni relative alla valutazione della qualità dell’aria, all’informazione del pubblico e alle sanzioni in caso di inottemperanza degli obblighi. La proposta di direttiva prevede ad esempio che ogni Stato membro possa posticipare, una volta per un massimo di 5 anni per una particolare zona o agglomerato del proprio territorio, il termine per il raggiungimento dei limiti nel caso in cui, in quella determinata zona o agglomerato, una serie di condizioni rendano oggettivamente più difficile, a parità di riduzione delle emissioni, il rispetto dei nuovi limiti.
Quanto all’informazione al pubblico, gli Stati membri dovranno prestare particolarmente attenzione, implementando un indice di qualità dell’aria omogeneo su scala nazionale per biossido di zolfo, biossido di azoto, PM10, PM2,5 e ozono e diffondendo i relativi livelli tramite una fonte pubblica, analogamente a quanto già avviene a livello europeo.
La proposta è attualmente sottoposta ai negoziati che permetteranno di arrivare ad un testo finale condiviso da tutti gli Stati membri.
Una volta viste le principali novità della proposta, andiamo ora a vedere come si presenterebbe la situazione in Toscana alla luce dei nuovi limiti previsti nella proposta di Direttiva; nei grafici presentiamo anche il confronto con i valori guida raccomandati dall’OMS nel 2021, esaminando i dati di PM10, PM 2,5 e Biossido di azoto riferiti al 2022.
Rispetto all'attuale normativa europea (Direttiva 2008/50/CE) e al Dlgs 155/2010, in base alla quale tutte le stazioni di rete regionale rispettano il valore limite annuale per il PM10, solo 12 stazioni rispetterebbero il valore limite individuato dalla nuova direttiva e solo 2 stazioni il valore guida indicato dall’OMS.
Mentre tutte le stazioni di rete regionale di monitoraggio del PM2,5 rispettano il valore limite annuale dell’attuale normativa, solo due rispetterebbero il valore limite della nuova direttiva e nessuna rispetterebbe il valore guida dell’OMS.
Per il biossido di azoto il valore limite annuale dell’attuale normativa non è rispettato esclusivamente nella stazione di traffico di FI-Gramsci, mentre alla luce della nuova direttiva 25 stazioni rispetterebbero il valore limite e solo 5 il valore guida indicato dall’OMS.
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