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Conferenza regionale sull'acqua: conoscere, per tutelare e tutelarci

22/06/2023 11:00

La crisi climatica ci costringe a trattare l’acqua, oltre che come risorsa da proteggere e curare, anche come minaccia da cui difendersi. Come affrontare al meglio questa sfida?

La conferenza regionale che si è svolta a Firenze il 19 giugno 2023, è stata l’occasione per affrontare il tema dell’acqua in tutte le sue sfaccettature ed ha fatto tesoro e sintesi di tutte le numerose competenze che in Toscana gravitano attorno al tema. Fine ultimo quello di guardare al futuro, alla pianificazione cioè del Piano di tutela dell’acqua e al Piano della Transizione ecologica della nostra regione, superando così la emergenzialità con cui ci troviamo oggi ad affrontare la crisi climatica ed i suoi impatti sulla risorsa idrica.

Una parola d’ordine ha risuonato tra gli interventi, sia quelli istituzionali che quelli tecnici, ovvero la conoscenza, che deve stare alla base della programmazione e dell’azione di tutti quanti i soggetti, dalle amministrazioni ai cittadini. La stessa assessora Monia Monni, nel suo intervento di sintesi, ha richiamato il concetto, quale elemento da cui è necessario partire per poter pianificare in modo efficace, e lo ha fatto parlando sia di conoscenza scientifica che di conoscenza del territorio in cui si va ad operare.

Preparazione e conoscenza risultano fondamentali anche per rispondere alle emergenze, e quindi anche quelle che riguardano la risorsa idrica, come ha affermato il direttore del Dipartimento nazionale di Protezione Civile Fabrizio Curcio, a partire dai dati scientifici sui cambiamenti climatici che ormai da diversi anni l’IPCC ci mette a disposizione e che devono costituire la base da cui partire per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici e gli eventi estremi. Solo infatti studiando e conoscendo il macro-problema a livello globale, potremo poi gestire e rispondere al singolo evento locale. Nel rapporto tra cambiamento climatico e protezione civile è necessario, però, investire anche in conoscenza e consapevolezza del cittadino, dal momento che nella gestione di un'emergenza il comportamento di ciascuno di noi può fare la vera differenza anche in termini di vite salvate; Curcio ha ribadito quindi quanto sia necessario, nella comunicazione del rischio e nella comunicazione in emergenza, raggiungere tutti quanti e fare quindi un’informazione quanto più capillare.

Il tema della conoscenza è stato naturalmente ripreso dalla Direttrice generale di Ispra Maria Siclari e dalla Rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci: la direttrice Siclari ha richiamato la necessità di un cambio di approccio nell’affrontare il tema dell’acqua legato ai cambiamenti climatici e la centralità, in questo contesto, della conoscenza - anche previsionale - di tutto il ciclo idrogeologico, fondamentale per valutare e quindi pianificare le necessarie azioni; una conoscenza che oggi, come ha sottolineato la direttrice, non risulta purtroppo ancora completa e che quindi richiede di essere implementata e rafforzata.

La rettrice Petrucci, nel portare la voce di tutti gli atenei toscani, ha sottolineato l’importanza dell’intreccio di collaborazione tra soggetti che favorirebbe quel sapere condiviso che costituisce un valore aggiunto nell’affrontare le tematiche legate all’acqua. Ha richiamato poi il lavoro che le Università fanno per quanto riguarda la cultura del rischio, un elemento quanto mai importante anche nei confronti dei cittadini che a questa cultura devono essere educati e sensibilizzati.

La Conferenza regionale ha dato anche avvio ad un percorso di consultazione e coinvolgimento di tutte le realtà pubbliche e private interessate al tema dell’acqua, attraverso cinque tavoli tematici che hanno anticipato la Conferenza stessa e da alcuni dei quali è emersa la medesima attenzione al tema della consapevolezza e della conoscenza.

Il tavolo tematico dedicato all’agricoltura e ai consorzi di bonifica, coordinato da Fabio Zappalorti di ANBI Toscana e Sandro Pieroni di Regione Toscana, ha provato a delineare possibili strategie di intervento per il contrasto alla siccità ovvero il monitoraggio delle criticità ambientali e la valutazione delle problematiche idrauliche, l’incremento della disponibilità idrica (attraverso il recupero e la realizzazione di nuovi invasi, progetti di riuso delle acque reflue depurate e la ricarica delle falde e la riqualificazione fluviale), l’estensione delle reti consortili, il miglioramento dell’efficienza dell’irrigazione finalizzato al risparmio idrico, la manutenzione del territorio e la gestione del reticolo idrografico ed infine la semplificazione e facilitazione delle procedure autorizzative.

Dal tavolo dedicato al Servizio Idrico Integrato, coordinato da Alessandro Mazzei di AIT e Nicola Perini di CISPEL, sono emerse alcune linee di intervento per il miglioramento del servizio stesso, come ad esempio il completamento degli interventi di depurazione, la soluzione del problema delle perdite idriche, per cui il PNRR sta già finanziando alcuni interventi, la gestione dei fanghi di depurazione e l’efficientamento energetico delle aziende. Un particolare accenno, anche in questo tavolo, al tema della consapevolezza e conoscenza quali elementi indispensabili per affrontare e risolvere le criticità e portare avanti gli opportuni interventi, inoltre è emersa la necessità di realizzare un’armonizzazione nella mole di dati che a livello regionale viene prodotta dai diversi uffici ed enti, al fine di operare una corretta pianificazione.

Il tavolo tematico sulla tutela della risorsa, coordinato da Isabella Bonamini dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Mauro Grassi di Fondazione EWA e Marco Masi di Regione Toscana, ha tracciato i tanti interventi, politiche ed azioni che contribuiscono all’obiettivo di tutela dell’acqua: l’aumento dello storage, attraverso nuove dighe ed invasi, il recupero dei volumi delle dighe e la ricarica controllata delle falde; la riduzione degli sprechi, perdite ed inefficienze, attraverso il riuso e riutilizzo integrato e la gestione efficiente dell’irrigazione; la cosiddetta “città spugna”, ovvero il drenaggio urbano sostenibile e l’incremento delle aree permeabili; le infrastrutture verdi e la valorizzazione dei servizi ecosostenibili; il rafforzamento dei controlli di qualità dei corpi idrici.

Anche i partecipanti al tavolo dedicato ai cambiamenti climatici e corpi idrici in Toscana, coordinato da Pietro Rubellini di ARPAT e Bernardo Gozzini di LAMMA, e al quale abbiamo dedicato una precedente notizia, hanno sottolineato il tema della conoscenza, che passa, in questo specifico contesto, in primo luogo dal sistema di monitoraggio, da mantenere ed alimentare, ma anche dall’educazione ai temi della gestione della risorsa idrica, da incentivare all’interno degli istituti scolastici.

Per il tavolo tematico relativo a prevenzione ed emergenze, coordinato da Paolo Masetti di ANCI e Bernardo Mazzanti di Regione Toscana, il sistema regionale di Protezione Civile ha bisogno di formazione, organizzazione e normazione che regolamenti ad esempio tutta la sfera del volontariato spontaneo, ma ha anche bisogno che sia valorizzata e diffusa un’opportuna cultura di protezione civile, sia tra i cittadini che nelle amministrazioni. Per far questo, anche qui emerge il sistema scolastico come l’ideale strumento attraverso cui sensibilizzare e formare i giovani a questa necessaria cultura.

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