I rapporti di Legambiente e WWF sulla biodiversità
Due recenti rapporti, uno di Legambiente e l'altro del WWF, forniscono un quadro sulla biodiversità e propongono soluzioni per arrestarne la perdita
Il report di Legambiente “Biodiversità a rischio 2023” punta la sua attenzione sulla perdita di biodiversità, che rappresenta una delle più gravi minacce ambientali a livello mondiale. La biodiversità è messa a rischio principalmente da 5 fattori: distruzione e frammentazione degli habitat naturali, inquinamento, cambiamento climatico globale, sovrasfruttamento di popolazioni e specie ed introduzione di specie aliene.
Il rapporto esamina, nel dettaglio, come ciascuno di questi fattori incida sulla biodiversità, dedica un focus al mare, alle foreste ed alla fauna selvatica e presenta alcune buone pratiche in atto per conservare la biodiversità.
Il rapporto, curato da Legambiente, si conclude con le proposte dell'associazione ambientalista per vivere in armonia con la natura:
- approvare la strategia nazionale per la biodiversità al 2030
- ripristinare gli ecosistemi per contrastare il cambiamento climatico
- aggiornare le norme e gli strumenti operativi per la protezione della natura
- sostenere l’economia della natura e finanziare la tutela del capitale naturale
- migliorare la conoscenza della biodiversità
- ridurre l’illegalità, le specie aliene ed ogni altro rischio per la biodiversità
- rafforzare la tutela della biodiversità marina e la gestione integrata dello spazio marino-costiero
- valorizzare l’agrobiodiversità negli ecosistemi naturali
- migliorare la biodiversità forestale, sostenere i boschi vetusti, creare foreste urbane e combattere i rischi connessi agli incendi boschivi
- proteggere gli ecosistemi acquatici e migliorare i servizi ecosistemici dei corpi idirici superficiali.
Il WWF, nel 2023, ha pubblicato il report “Biodiversità Fragile, maneggiare con cura:Status, tendenze, minacce e soluzioni per un futuro nature-positive” dove mette in luce lo stato complessivo della biodiversità in Italia, evidenziando problemi ma anche possibili soluzioni già disponibili per invertire il trend di perdità di biodiversità in corso attraverso percorsi di restauro e conservazione della biodiversità. Il WWF, così come Legambiente, individua nella strategia nazionale per la biodiversità al 2030 uno dei principali strumenti a disposizione per invertire la rotta.
Entrambi i rapporti dedicano un capitolo alle correlazioni tra la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico, mostrando come aggravandosi una anche l’altra segua la stessa tendenza. Infatti la perdita di biodiversità influenza il clima, soprattutto attraverso l’impatto sull’azoto, il carbonio e sul ciclo dell’acqua. A sua volta il cambiamento climatico influenza la biodiversità attraverso fenomeni, diretti ed indiretti.
Da non sottovalutare la presenza di specie invasive, sia animali che vegetali, che hanno un impatto sulla biodiversità indigena, come abbiamo raccontato di recente per il granchio blu.
I due rapporti ricordano come diversi lavori scientifici identificano nelle specie aliene invasive la seconda principale minaccia alla biodiversità globale, che ha contribuito in modo determinate al 54% delle estinzioni delle specie animali conosciute, tramite predazione su specie indigene o competizione per le risorse (es. cibo, luoghi di riproduzione).
Anche il WWF, così come Legambiente, dà rilevanza al fattore suolo, o meglio al consumo di suolo, stimato, nel nostro Paese, in due metri quadrati di suolo perso al secondo, evidenziando come il consumo di suolo sia strettamente correlato alla perdità di biodivesità.
Anche il rapporto “Biodiversità Fragile, maneggiare con cura: Status, tendenze, minacce e soluzioni per un futuro nature-positive” del WWF non si limita a fornire una fotografia della biodiversità nelle acque dolci, nelle foreste e nel mare Mediterraneo, fornendo dati e trend, ma propone, per ogni habitat analizzato, soluzioni per restaurare, conservazione, ripristinare e proteggere la biodiversità.
Per saperne di più, leggi “Biodiversità a rischio 2023” di Legambiente e “Biodiversità Fragile, maneggiare con cura: status, tendenze, minacce e soluzioni per un futuro nature-positive” del WWF