Annuario dati ambientali: le acque sotterranee
Continuano le anticipazioni delle informazioni ambientali contenute nell’Annuario dei dati ambientali della Toscana 2023, che sarà presentato il prossimo 20 ottobre nella sala Pegaso di Palazzo Sacrati, a Firenze
In questa notizia riportiamo i dati relativi allo stato delle acque sotterranee in Toscana nel 2022. Quest’ultimo rappresenta il primo anno del nuovo triennio di monitoraggio, che si concluderà nel 2024, pertanto i dati qui riportati non possono essere considerati esaustivi dello stato “di salute” delle acque sotterranee nella nostra regione ma rappresentano solo un quadro parziale, riferito allo scorso anno. Ad oggi, è possibile confrontare i dati del triennio 2016-2018 e quelli del triennio successivo: 2019-2021.
Per quanto riguarda i dati 2022, il 23% dei 49 corpi idrici monitorati dal personale di ARPAT è in stato Scarso. La situazione è dovuta a pressioni di tipo quantitativo, recentemente accentuate da crisi idriche legate ai cambiamenti climatici, con incrementi, oltre i normali valori di fondo naturale, di parametri come il ferro, la conduttività, il sodio, il manganese e il cloruro.
Evidenti risultano, in alcuni territori regionali, le pressioni dovute alle attività industriali, come nel caso del corpo idrico pratese compromesso per gli organoalogenati, mentre le pressioni agricole diffuse impattano il terrazzo di San Vincenzo. Non meno importanti le pressioni antropiche civili, che determinano un impatto da triclorometano, cui si aggiungono i nitrati, nel corpo idrico pratese.
Lo stato Buono (scarso localmente) riguarda il 57% dei corpi idrici monitorati nel 2022 e, alle sostanze sopra elencate, si aggiungono occorrenze di piombo, cloruro di vinile e nichel.
Lo stato Buono con fondo naturale rappresenta una realtà diffusa in Toscana, terra ricca di emergenze geochimiche, come sorgenti termali e giacimenti minerari, questo stato, nel 2022, è risultato contenuto (percentuale del 2%), con un unico corpo idrico dove è stato rinvenuto il cromo esavalente in concentrazioni molto basse.
Lo stato Buono, esente da contaminazione antropica e generale buona qualità delle acque, riguarda il restante 18%, pari a 9 corpi idrici.
In estrema sintesi, il trend delle classificazioni mostra un 2022, nel complesso, stazionario rispetto al 2021.
Per quanto riguarda, invece, le acque sotterranee nei complessi idrogeologici presenti in Toscana, lo stato Scarso riguarda il 40% delle 219 stazioni analizzate nel 2022 e si concentra in maggioranza nelle depressioni quaternarie ed alluvioni intravallive, corrispondenti alle aree maggiormente antropizzate della nostra regione.
Lo stato Buono con fondo naturale, che comunque eccede i valori soglia di classificazione, rappresenta il 18% delle stazioni, situazione nota e dovuta alla presenza in Toscana di emergenze geochimiche come sorgenti termali e giacimenti minerari.
Lo stato Buono, esente da contaminazione antropica e con generale buona qualità delle acque, comprende il restante 42%, in prevalenza rappresentato nelle arenarie, vulcaniti e carbonati, ovvero nelle formazioni rocciosi presenti nell’Appenino e sul monte Amiata.
Con riferimento, invece, al triennio 2019-2021, possiamo dire che il monitoraggio ha riguardato 63 corpi idrici toscani: 17 dei quali a rischio del non raggiungimento dell’obiettivo del buono stato chimico e 46 non a rischio, per un totale di 400 stazioni di monitoraggio.
Nel complesso la situazione che emerge è la seguente: la percentuale dei corpi idrici in stato scarso aumenta dal 32% al 35%, diminuisce quella relativa allo stato buono dal 19% al 14%, diminuiscono, altresì sensibilmente, le condizioni di fondo naturale dal 12% al 6% e, al pari, si incrementano le condizioni di buono scarso localmente, che passano dal 37% al 45%.
I corpi idrici in stato:
- scarso sono in totale 22, 10 a rischio e 12 non a rischio
- buono scarso localmente sono 28, di cui 6 a rischio e 22 non a rischio
- buono con fondo naturale sono 4, tutti a rischio; le sostanze di fondo naturale sono manganese, solfato e gli alometani
- buono sono 9, uno solo a rischio.
Confrontando i dati ambientali raccolti nei due trienni 2016-2018 e 2019-2021, emerge che lo stato delle acque sotterranee è relativamente peggiorato, sebbene, considerando le oscillazioni del periodo 2002-2021, l’andamento può considerarsi nel complesso stazionario.
L’analisi delle tendenze aggiornata con i dati di monitoraggio dell’ultimo triennio evidenzia che alcuni inquinanti risultano in incremento, in particolare: composti organo alogenati come tricloroetilene e tetracloroetilene di origine industriale, gli alometani di natura urbana, il manganese e l'ammonio dovuti, più spesso, a stress quantitativi. Un segnale positivo, riconfermato anche nell’ultimo triennio esaminato, riguarda i nitrati in inversione di tendenza e costante riduzione.
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