La nuova APP di ARPAT
Disponibile per Android e iOS oltre alla consultazione dei dati ambientali offre una prima ma significativa apertura alla citizen science, ovvero alla partecipazione della popolazione alle attività di raccolta di dati e informazioni
Ambiente in Toscana è la nuova APP di ARPAT, disponibile da oggi su Google Play store e Apple store.
Attraverso la funzione Consulta è possibile conoscere, come già nella versione precedente, i dati ambientali della Toscana, in particolare:
- acque di balneazione
- alga tossica Ostreopsis Ovata
- qualità dell'aria
- livelli di ozono
- pollini e spore fungine.
Se sul dispositivo mobile è attivo il sistema di gps vengono visualizzati i dati rilevati nel punto di monitoraggio più vicino. In questo modo la consultazione è facile anche per chi non ha buona conoscenza del territorio, come ad esempio nel caso dei turisti che affollano le località di villeggiatura e le città. Per gli habituè è invece disponibile la funzione "preferiti", una comoda scorciatoia per avere a portata di mano i dati di proprio interesse.
La novità più rilevante di questa nuova edizione è però la funzione Collabora con cui si realizza una prima ma significativa apertura alla citizen science, ovvero alla partecipazione della popolazione alle attività di raccolta di dati e informazioni ambientali. Il primo ambito di applicazione riguarda la segnalazione dei nidi di tartaruga marina, un servizio realizzato in partnership con l’Osservatorio Toscano Biodiversità di Regione Toscana, che l’ha commissionato
L'applicazione consente infatti a turisti e bagnanti di segnalare, anche in modo anonimo, la presenza di eventuali nidi o di tracce che ne facciano sospettare l'esistenza. In caso di avvistamento, alle persone viene richiesto di scattare delle fotografie, che verranno georeferenziate in base alla posizione rilevata dal telefono. È possibile anche inserire manualmente la posizione, qualora la segnalazione debba essere inviata in differita, ad es. per mancanza di campo. La app contiene anche sintetici aiuti per il riconoscimento delle tartarughe marine e delle loro tracce e per il corretto comportamento da tenere per non spaventare gli animali o danneggiare il nido. La nidificazione di questa specie, sconosciuta in Toscana fino al 2013, si sta rapidamente intensificando e il fenomeno deve essere studiato: grazie alla collaborazione dei cittadini sarà possibile un più capillare presidio del territorio e una maggiore probabilità di individuare i nidi, circostanza ancora rara e di difficile intercettazione.
La soluzione è scalabile e facilmente adattabile, in futuro, anche ad altre attività che potrebbero avvantaggiarsi della collaborazione della comunità. Un ambito su cui si sta già lavorando è quello relativo alla raccolta di segnalazioni per la gestione maleodoranze, dove il contributo della popolazione esposta è spesso risultato determinante, sia nell'individuazione delle cause del problema sia nella valutazione delle soluzioni più adatte a mitigarlo.
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