Monitoraggio delle aree geotermiche toscane - Anno 2021
Anno di pubblicazione: 2023
A cura di: Ivano Gartner - ARPAT, Settore Geotermia
In collaborazione con: Simonetta Castellani, Emanuele Cecconi, Simone Magi, Luca Sbrilli - ARPAT, Settore Geotermia , Federico Luchi - ARPAT, Laboratorio Area vasta Sud
Pagine: 30
Prezzo: 0 €
La relazione riporta i risultati dell'attività di controllo alle emissioni delle centrali geotermoelettriche svolta dal Settore Geotermia di ARPAT nell’anno 2021.
In Toscana la produzione di energia elettrica tramite la coltivazione dei fluidi geotermici rappresenta un’importante fonte energetica alternativa, anche in considerazione del fatto che il calore geotermico è utilizzato per usi plurimi, tra i quali il teleriscaldamento di abitazioni e serre.
Nel 2021 il contributo dei 36 gruppi geotermoelettrici (compresa la produzione della centrale a biomasse Cornia 2), è stato pari a 5646,9 GWh di energia elettrica, riuscendo così a coprire circa il 33% del fabbisogno elettrico regionale.
La Regione Toscana, a partire dal 1996, ha affidato ad ARPAT lo svolgimento delle attività ritenute significative per valutare la sostenibilità e la compatibilità ambientale della coltivazione dei fluidi geotermici.
A partire dal 2012, tale attività è continuata ai sensi della DGRT n. 344 del 2010 ed è stata formalizzata una specifica struttura di ARPAT, il Settore Geotermia, con sede presso il Dipartimento di Grosseto.
La Regione Toscana, a partire dal 2018, ha adottato il Piano Regionale per la Qualità dell’Aria ambiente (PRQA), approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 72 del 18/07/2018, previsto dalla L.R.9/2010, come piano intersettoriale ai sensi dell’art.10 della L.R.1/2015, nonché come atto di governo del territorio ai sensi dell’art. 10 della L.R. 65/14.