Nell’ambito della realizzazione della cosiddetta “Tratta appenninica” della linea Alta Velocità/Alta Capacità realizzata per collegare il sud al nord Italia e ai paesi confinanti.
 

La realizzazione in sotterraneo del tracciato, per quasi il 90% del suo sviluppo, trova le sue ragioni sia nella morfologia del rilievo appenninico, sia in una scelta di tipo tecnico-politico volta a limitare gli impatti paesaggistico ed acustico. Di contro, tale scelta ha comportato il manifestarsi di impatti sulla risorsa idrica superficiale e sotterranea. Il presente studio è stato commissionato dalla Regione Toscana ad ARPAT e si è attuato in due fasi.

La prima fase realizzata nel 2004, con il fine di fornire nuovi elementi a supporto degli approfondimenti geologici, geostrutturali ed idrogeologici eseguiti in corso d’opera per definire i meccanismi che sono stati alla base del manifestarsi degli impatti attraverso l’utilizzo di un approccio di tipo geochimicoisotopico. I risultati ottenuti in questa prima fase hanno consentito di formulare ipotesi, sia sui circuiti di alimentazione dei punti d’acqua impattati, sia sui tempi di ricarica di detti circuiti. Attraverso l’integrazione di tutte le informazioni disponibili è stato possibile elaborare un modello concettuale più circostanziato della circolazione idrica sotterranea, basato sul riconoscimento ed il tracciamento di contributi idrici di origine ed età differenti nelle acque intercettate dai lavori di scavo delle gallerie ferroviarie.
L’interesse suscitato ha suggerito alla Regione Toscana di proseguire nell’attività di approfondimento con una seconda fase di studio. Il presente report viene redatto a conclusione di questa seconda fase, svoltasi essenzialmente nel 2007, e che ha visto la ripetizione di campionamenti su buona parte dei punti già presenti nella prima fase 2004, nonché l’ampliamento della zona di indagine ad est ed ovest di quella precedentemente indagata.

Con la conclusione di questa seconda fase riteniamo si porti un ulteriore contributo alla comprensione dei circuiti idrogeologici all’origine delle venute idriche manifestatisi nella galleria Firenzuola durante le operazioni di scavo nell’area Marzano-Osteto