Il controllo delle acque di balneazione - Stagione 2016
Anno di pubblicazione: 2017
A cura di: ARPAT. Direzione tecnica
In collaborazione con:
Pagine: 62
Prezzo: €
La stagione balneare 2016 è stata caratterizzata, come sempre, da un elevata qualità delle acque e da un limitato numero di casi di non conformità, in netta diminuzione rispetto all’anno precedente: solo 22 campioni non hanno rispettato i limiti normativi (1.3% sul totale di quelli prelevati).
Anche il numero delle aree interessate da contaminazione è stato inferiore agli anni precedenti: dalle 35 aree di balneazione (60 km di costa) del 2015 si passa alla metà (17 aree) nel 2016, relative a poco più di 15 km di costa.
Invece, i casi di inquinamento con concentrazioni microbiche particolarmente elevate (valori superiori al doppio dei limiti normativi: EC >1'000 MPN/100ml e/o EI >400 UFC/100ml1) sono stati più numerosi del 2015 (56% contro il 24%), in linea con quelli degli anni passati (52% nel 2013-14). La stagione estiva 2016 è stata caratterizzata da un generale stabilità meteorologica con alte temperature e scarsità di precipitazioni e, di conseguenza, vi è stato un minor apporto di carichi potenzialmente inquinanti veicolati dai corsi d’acqua che sfociano lungo la costa toscana. In genere, quindi, gli episodi di inquinamento durante la scorsa estate sono dipesi più da malfunzionamenti dei sistemi di collettamento e depurazione delle acque reflue (come a Follonica, Livorno, Grosseto, San Vincenzo e Scarlino) che da criticità messe in evidenza dalle precipitazioni (litorale apuo-versiliese e livornese), anche se molti dei problemi restano ancora irrisolti.
La qualità delle aree di balneazione nel 2016 (268 aree totali) si è mantenuta ad un livello “eccellente”, sostanzialmente stabile rispetto al 2014-15, con quasi il 91% delle aree (243) ed il 96% dei km di costa controllati che si colloca in questa classe.
Osservando la distribuzione territoriale delle variazioni di classe, ancora una volta la costa toscana settentrionale (litorale apuo-versiliese) è quella con la maggior percentuale di aree in classe diversa da quella “eccellente” (più di 1 su 4) con 2 aree “scarse” e 2 “sufficienti”. Le altre zone non eccellenti sono spesso localizzate in prossimità di sbocchi a mare di corsi d’acqua, alcuni dei quali già soggetti a divieto permanente di balneazione per motivi igienicosanitari, che appaiono in progressivo miglioramento.
Riguardo alla presenza di Ostreopsis ovata, nel 2016 le scarse precipitazioni e le temperature elevate hanno creato le condizioni ambientali ideali per lo sviluppo di questa microalga nel litorale apuano, tanto che la fioritura è iniziata nella seconda metà di luglio ed è proseguita fino a meta settembre, con concentrazioni molto elevate rispetto al recente passato (fino a 634'380 cell/L in OST-MS2). Invece, lungo il litorale pisano e livornese non si sono verificati episodi di fioritura per tutta l’estate, con solo qualche leggero aumento di concentrazione in un punto di Marina di Pisa (OST-PI2) ad inizio agosto. Dopo alcuni anni di assenza di segnalazioni, nel 2016, durante la fioritura di fine luglio, sono stati evidenziati malesseri in alcuni bagnanti che frequentavano il Bagno S. Zita a Marina di Massa: i controlli hanno confermato la presenza della microalga in tutta la zona con concentrazioni molto elevate (fino a 557.400 cell/L), anche se è stato emesso solo un avviso di “non sostare nella vicinanze della battigia o di farlo almeno per periodi brevi”.
È disponibile anche la versione sfogliabile della pubblicazione (sito Web esterno, si apre in una nuova finestra)