Il controllo delle acque di balneazione - stagione 2014
Anno di pubblicazione: 2015
A cura di: ARPAT - Direzione tecnica
In collaborazione con:
Pagine: 79
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La stagione balneare 2014 è stata caratterizzata, come sempre, da un elevata qualità delle acque, ma con un progressivo e significativo aumento dei campioni non conformi: dai 48 casi del 2013, già cresciuti rispetto ai 30-31 del biennio 2011-12, si passa a 69 (+43%).
Gli episodi di inquinamento, oltre ad essere stati più numerosi, hanno avuto anche una distribuzione geografica molto più ampia, interessando ben 52 aree di balneazione che coprono quasi 67 km di costa, praticamente il doppio rispetto al passato.
I casi di concentrazioni microbiche particolarmente elevate (valori superiori al doppio dei limiti normativi: EC >1'000 MPN/100ml e/o EI >400 UFC/100ml) sono stati analoghi a quelli del 2013 (52% sul totale dei superamenti) e superiori a quelli del 2012 (48%).
La qualità delle aree di balneazione controllate nel 2014 (266) si è mantenuta ad un livello "eccellente", con un leggero calo rispetto al 2013, dato che il 91% (era più del 92%) delle aree (243) ed oltre il 97% dei km di costa controllati si colloca in questa classe. Anche la distribuzione nelle varie classi denota un peggioramento di qualità: le aree “buone” scendono da 14 a 12 (insieme a quelle “eccellenti” arrivano a 255, contro le 259 del 2013), mentre quelle “sufficienti” aumentano da 5 a 11, con la nota positiva di nessuna area in classe “scarsa” a fronte delle 2 nel 2013.
Osservando la distribuzione territoriale delle variazioni di classe, si può notare come ancora una volta la costa toscana settentrionale (litorale apuo-versiliese), sia quella con la maggior percentuale di aree in classe diversa da quella “eccellente” (più di 1 su 4 e per la maggior parte in classe “sufficiente”). Le altre zone non eccellenti sono spesso localizzate in prossimità di sbocchi a mare di corsi d’acqua, alcuni dei quali già soggetti a divieto permanente di balneazione per motivi igienico-sanitari.
Le fioriture di Ostreopsis ovata sono state molto più scarse e meno intense, concentrate solo in agosto, con un ritardo di quasi un mese rispetto agli anni passati, a causa. delle anomale condizioni meteorologiche, con un luglio estremamente piovoso e temperature dell’acqua non elevate.
In nessun caso si sono mai osservati aumenti nelle concentrazioni delle altre 2 microalghe potenzialmente tossiche indagate (Prorocentrum lima e Coolia monotis), nè la “tipica” pellicola gelatinosa marrone-rossastra, nè segni di sofferenza nelle biocenosi marine.
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