Piano di prevenzione, monitoraggio e controllo delle emissioni odorigene dei Comuni di Livorno e Collesalvetti
Anno di pubblicazione: 2017
A cura di: Donato Antonio Spinazzola - Responsabile del Settore Supporto Tecnico Dipartimento ARPAT di Livorno , Diana Gambicorti - Dipartimento ARPAT di Livorno , Luca Bogi - Area Vasta Costa ARPAT , Francesca Chiostri - Settore Comunicazione Informazione e Documentazione ARPAT
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Pagine: 47
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La problematica dell’inquinamento olfattivo nei territori del Comune di Livorno – nella zona nord della città – e del Comune di Collesalvetti, è sempre stata particolarmente sentita ed ha determinato, soprattutto negli ultimi anni, un particolare impegno per il Dipartimento ARPAT, al quale sono pervenute e tutt'ora pervengono segnalazioni da parte di cittadini e altri soggetti pubblici, di percezione di un disagio olfattivo sempre più crescente.
L’ “Indagine sociale sulle maleodoranze intorno all’Area Picchianti”, effettuata negli anni 2011-2012 da parte di ARPAT su commissione della Provincia di Livorno per meglio comprendere e quantificare il disagio manifestato dai cittadini dell’area nord della città, si è rivelata utile per oggettivare le cause dei disagi lamentati con la diretta partecipazione degli abitanti di un'area limitata del territorio.
Esaurito il proprio potenziale conoscitivo, in quanto l’indagine sociale è uno strumento di conoscenza preliminare ad un percorso di riduzione delle maleodoranze, si è ritenuto necessario mettere in atto una strategia più efficace per arrivare a dare quelle risposte concrete che tutti si attendono.
Questo Progetto concepito dal Dipartimento ARPAT di Livorno, parte quindi da lontano (anno 2013), con questa consapevolezza e si struttura, nel tempo, fortificandosi attraverso il completamento della conoscenza.
Sono state svolte allo scopo, indagini più approfondite sui cicli di lavorazione delle varie produzioni insistenti nel territorio di interesse, del loro potenziale odorigeno, analizzando gli impianti già in adozione presso le singole aziende, le loro criticità, ricercando le soluzioni più idonee per risolvere i singoli casi aventi ognuno peculiarità specifiche. Ricordiamo a tal proposito che l’insorgenza delle maleodoranze rappresenta una problematica non facilmente risolvibile, data la bassa soglia olfattiva che caratterizza i composti da cui si originano, con la conseguente necessità di impianti di mitigazione molto performanti.
Tutti questi elementi sono stati tenuti in dovuta considerazione nel momento in cui i progetti di miglioramento delle singole Aziende, presentati ai fini autorizzativi, sono stati esaminati in sede di Conferenza dei Servizi.
La necessità di ovviare ad una carenza della normativa in materia di limiti per l’inquinamento olfattivo ha determinato l’esigenza di coinvolgere tutti i soggetti (Amministrazioni locali, Regione Toscana, Capitaneria di Porto, Autorità Portuale, Associazioni imprenditoriali, le singole aziende, i cittadini che lamentano i disagi) in un progetto condiviso per dare ognuno il proprio contributo, con l’obiettivo di un miglioramento continuo delle singole prestazioni ambientali.
Essendo ormai consapevoli tutti, che il fenomeno delle maleodoranze è espressione della somma di diversi contributi derivanti dalle sorgenti che insistono in una certa porzione di territorio, occorrerà prevedere un impegno ed azioni distribuite,ovviamente con pesi diversi, tra le aziende, sapendo che solo così si possono concretizzare risultati che renderanno più vivibile il contesto ambientale in cui le attività operano.
Con queste premesse, il Progetto della prevenzione delle maleodoranze diventa “Piano Mirato per la riduzione dell’inquinamento olfattivo” nell’Ottobre 2016, quando, al fine di trovare una soluzione a tale problematica e rispondere in maniera adeguata alla cittadinanza, le Amministrazione Comunali di Livorno e di Collesalvetti, hanno richiesto ad ARPAT di perfezionare un percorso di lavoro per completare la fase di identificazione delle aree dove sono collocate le attività con alta probabilità emissiva di composti odorigeni e procedere alla mappatura e schedatura olfattometrica delle sorgenti presenti sui territori. L'obiettivo del percorso è ovviamente quello di stimare l'impatto odorigeno e di definire le modalità tecniche e di comportamento sostenibili, in alcuni casi già contenute negli atti autorizzativi, a cui i gestori delle attività devono attenersi per la riduzione dell'impatto olfattivo.
Per lo svolgimento dell'attività del Piano Mirato le Amministrazioni Comunali, hanno richiesto nell'ottobre 2016 ed instaurato formalmente con ARPAT, un rapporto di collaborazione della durata di due anni.
Il report ha lo scopo di illustrare i risultati ottenuti, al luglio 2017, a seguito dell'attuazione delle fasi di attività del Piano Mirato da parte delle aziende coinvolte.