Monitoraggio delle acque superficiali - Risultati 2015
Anno di pubblicazione: 2016
A cura di: Alessandro Franchi - ARPAT - Direzione tecnica , Susanna Cavalieri - ARPAT - Direzione tecnica
In collaborazione con:
Pagine: 64
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Con il 2015 si conclude il secondo triennio di monitoraggio delle acque superficiali svolto da ARPAT ai sensi della Direttiva Europea, in ottemperanza al D.Lgs 152/06 e al DM 260/10.
La frequenza di monitoraggio è annuale per i corpi idrici in monitoraggio operativo e triennale per quelli in sorveglianza. Fanno eccezione i parametri biologici che vengono effettuati con frequenza triennale sia nel monitoraggio operativo sia sorveglianza. A livello regionale la norma che descrive e dettaglia le attività in merito alla rete di monitoraggio ambientale è rappresentata DGRT 847/13.
La maggior parte dei campionamenti programmati è stata eseguita, tranne, come accade sempre più spesso, per alcuni campionamenti biologici a causa delle condizioni meteo critiche, sia per il verificarsi di condizioni di siccità sia per piene eccessive e conseguenti frane degli argini.
I corsi d'acqua che raggiungono l’obiettivo di stato ecologico buono-elevato rappresentano circa il 31%, la percentuale più elevata riguarda lo stato sufficiente (36%), mentre i punti molto penalizzati (cattivo scarso) raggiungono circa il 33% sul totale degli stati ecologici del 2015.
Gli elementi ecologici più sensibili si confermano essere il macrobenthos e le macrofite. Riguardo ai pesticidi di tab. 1/B da segnalare che in 25 corpi idrici risultano superati i valori soglia (principalmente glifosate e AMPA).
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