Attività di monitoraggio ISPRA - ARPAT del coralligeno - II campagna
Anno di pubblicazione: 2017
A cura di: ISPRA/ARPAT Settore Mare
In collaborazione con:
Pagine: 16
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In generale, i popolamenti coralligeni dell’isola del Giglio appaiono ben strutturati e diversificati in tutti i siti di controllo indagati, con patterns di variabilità spaziale che sono da considerare tipici dell’habitat a coralligeno
La qualità ecologica è risultata alta in quasi tutta l’area mentre i valori più bassi dell’indice sono
stati riscontrati nel sito impattato di Punta Gabbianara; tali valori sono legati all’elevata copertura di feltro algale (specie “turf”) che in questo sito diventa praticamente dominante a discapito degli altri strati algali. La dominanza dello strato feltro in un popolamento macroalgale è considerata un indicatore di aree fortemente stressate, in quanto le specie filamentose che lo compongono sono organismi generalmente stress-tolleranti e opportunisti (Balata et al. 2007, Piazzi et al. 2011). Tuttavia, in alcuni casi si può riscontrare la presenza di feltro algale indipendentemente dallo stato ecologico della località, come ad esempio, nel caso di aree interessate dallo sviluppo di specie invasive (Piazzi et al. 2007).
In conclusione, le indagini condotte sul campo ed i risultati ottenuti dall’applicazione dell’indice
ESCA negli habitat a coralligeno dell’Isola del Giglio hanno confermato quanto già evidenziato per la I campagna, ovvero che l’impatto dei lavori del cantiere di rimozione prima ed i successivi lavori di ripristino dei fondali poi (attualmente ancora in atto) è molto circoscritto, ovvero limitato ai
popolamenti situati all’interno della zona di cantiere, quella cioè direttamente interessata dai lavori e dalle risospensioni sedimentarie che da essi scaturiscono.
É importante sottolineare come il sito impattato di Punta Gabbianara, nonostante il popolamento sia comunque degradato rispetto alle condizioni di riferimento tipiche del Giglio, quest’anno presenti un valore di stato di qualità ecologica superiore a quello rilevato nella campagna dell’anno precedente. Il passaggio dallo stato SUFFICIENTE, rilevato nella I campagna
2015, a quello BUONO di questa II campagna 2016 è un primo, importante segnale di recupero del popolamento a coralligeno dopo l’incidente della Costa Concordia. Tale recupero, fra l’altro,
sembrerebbe anche piuttosto rapido, almeno rispetto ai normali tempi di recovery di popolamenti
così delicati e a crescita lenta come quelli del coralligeno Mediterraneo.