Monitoraggio del rossetto
Il rossetto (Aphia minuta) è un piccolo pesce osseo (taglia massima 6 cm) con comportamento gregario: ha la tendenza a formare banchi numerosi localizzabili in prossimità della costa, spesso nelle vicinanze delle foci dei fiumi. Predilige i fondali sabbiosi e fangosi.
La pesca del rossetto rappresenta un’attività significativa da un punto di vista socioeconomico: nell'ambito della pesca artigianale è infatti un’importante risorsa e la sua cattura è una consuetudine diffusa nel Mar Ligure, Tirreno, Adriatico e Sardegna. Altre aree mediterranee dove la specie è comunemente catturata sono le Baleari e la costa continentale spagnola.
In base alla normativa vigente la pesca viene effettuata dal 1 novembre al 31 marzo, in acque costiere poco profonde (fino a 40 m) con imbarcazioni di dimensioni ridotte. Le catture annuali, comprese tra 10 e 30 tonnellate, sono commercializzate solo in minima parte sul mercato toscano (circa il 20%) e per lo più sono inviate in Liguria dove è considerato uno dei prodotti ittici tra i più pregiati e ricercati. Lungo la costa toscana la pesca al rossetto viene effettuata principalmente con la “sciabica”, una rete con particolari caratteristiche costruttive che viene usata esclusivamente per questo tipo di pesca.
A partire dal 2009 la pesca professionale del rossetto è regolamentata da un apposito piano di gestione finalizzato alla tutela e all’utilizzo durevole delle risorse. Il Piano di gestione attualmente in vigore prevede - per le stagioni di pesca dal 2011 al 2014 - il monitoraggio scientifico della pesca e l'analisi statistica dell’andamento delle catture di ogni singola stagione di pesca per valutare lo stock nel tempo ed individuare gli eventuali interventi correttivi di limitazione dello sforzo di pesca qualora gli indicatori di stato della risorsa dovessero evidenziare una condizione di sovrasfruttamento.
Uno dei più diffusi strumenti per le valutazioni dello stato di sfruttamento di una risorsa è rappresentato dall’andamento delle catture per unità di sforzo - CPUE - espresse come kg/giorno/barca. Sulla base dei valori di cattura giornalieri disponibili per il periodo 1991 - 2009 è stato calcolato il limite di sicurezza (Biological Limit Reference Piont, LRP) per evitare il sovrasfruttamento della risorsa, che in Toscana è - secondo le valutazioni ARPAT - pari a una media di 8,5 kg/giorno/barca riferito all'intera stagione. Valori inferiori a tale soglia indicano un eccessivo impoverimento della popolazione.