Rigoberta Menchù Tum
Indigena Maya-Quiché, Rigoberta è nata il 9 gennaio 1959 nel comune di Laj Chimel, nella provincia di San Miguel de Uspantán, nella terra del mais, il Guatemala. E’ cresciuta tra le montagne di Quiché e le fattorie della Costa Sur, zona nella quale, anno dopo anno arrivano per lavorare migliaia di indigeni, solo per un misero salario nelle ricche terre dei grandi latifondisti dove si producono prodotti come caffè, zucchero, cotone e altri prodotti da esportazione.
Figlia di due persone in vista nella sua comunità, un combattente per la terra e per i diritti dei suoi fratelli indigeni e un’esperta in assistenza al parto, sin da piccola apprese dai genitori il rispetto e l’amore per la natura, la sacralità dei luoghi in cui viveva e la vita collettiva delle diverse comunità indigene. Sin da bambina conobbe molte ingiustizie, la discriminazione, il razzismo e lo sfruttamento che mantiene sotto la soglia di povertà migliaia di indigeni in Guatemala. La miseria la obbligò a cercare una fonte di guadagno nella capitale per aiutare i genitori e i suoi fratelli, ma è stato nelle comunità indigene che ha imparato a difendersi organizzandosi.
Rigoberta riuscì a scappare da un’orrenda politica di terrore instaurata in Guatemala e continuò, fino a che le circostanze glielo permisero, a lavorare e organizzare la sua gente a resistere allo sterminio avviato dallo Stato. Andò in esilio in Messico nel 1981 e lì continuò il suo lavoro di denuncia del Genocidio in Guatemala e cominciò anche la conoscenza profonda e la lotta all’interno della comunità internazionale a favore del rispetto e per il riconoscimento dei diritti dei Popoli Indigeni del Mondo.
Partecipa dal 1982 alle sessioni annuali della Sottocommissione di Prevenzione delle Discriminazioni e Protezione delle Minoranze della commissione per i Diritti Umani dell’ONU. Rigoberta Menchú è anche ambasciatrice dell'UNESCO.
Sono stati proprio il suo lavoro e la sua lotta per il rispetto dei diritti umani, in special modo per quelli delle Popolazioni Indigene, a farle vincere il Premio Nobel per la Pace nel 1992. Il premio le è stato conferito in parte per la sua biografia del 1987, "Mi chiamo Rigoberta Menchú", raccolta dall'antropologa Elisabeth Burgos.
Nel 1999 ha cercato di far processare in un tribunale spagnolo l'ex dittatore militare e mancato candidato presidenziale 2003, Efraín Ríos Montt, per i crimini commessi contro cittadini spagnoli e il genocidio contro la popolazione Maya del Guatemala; tali tentativi sono stati comunque senza esito.
Nel 2007, in occasione delle elezioni presidenziali del 9 settembre, dovrebbe candidarsi a capo della sinistra. In caso di vittoria, sarà la prima donna alla guida del governo del suo paese.
Bibliografia
Mi chiamo Rigoberta Menchú
Rigoberta, i Maya e il mondo
Guatemala, nunca más
La bambina di Chimel
Il vaso di miele: la storia del mondo in una favola maya
L'eredità segreta La storia antica di una bambina maya
Il magico mondo di Chimel