Bilancio di sostenibilità 2007

INDICATORI DI PERFORMANCE AMBIENTALE

 

Sommario

Presentazione del
Direttore generale

Questo bilancio

Identità

Dialogo con gli
stakeholder

Indicatori di
performance
economica

Indicatori di
performance
sociale

Indicatori di
performance
ambientale

Appendici

 

 

In questo capitolo si descrivono i principali temi ambientali correlati alle nostre attività.

Gli indicatori ambientali si riferiscono alla performance relativa agli input (consumi di energia, acqua, materie prime) ed agli output (emissioni, scarichi, rifiuti) e alle politiche di riduzione degli impatti, diretti ed indiretti, di prodotti e servizi.

Per quanto riguarda la biodiversità, nessuna delle sedi di ARPAT si trova in aree protette o su siti della rete Natura 2000.

Energia

I consumi energetici di ARPAT scaturiscono dal consumo di energia elettrica necessaria al funzionamento delle apparecchiature elettriche (da ufficio e da laboratorio), all’illuminazione dei locali e dal consumo di gas metano utilizzato per il riscaldamento dei locali delle varie sedi. A questi si aggiunge l’energia elettrica necessaria per il funzionamento delle centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria e l’energia, da consumo di carburante, necessaria al funzionamento degli autoveicoli in dotazione al personale.

 

Consumi energetici (TEP)

 

2005

2006

2007

Energia elettrica sedi

727

714

727

Carburanti auto

111

115

109

Metano per riscaldamento sedi

78

130

79

Totale

916

959

915

 

I consumi energetici del 2007 sono stati inferiori del 4% rispetto al 2006.

Nel 2006 i consumi erano aumentati rispetto all’anno precedente a causa dell’apertura della nuova sede di Firenze - Via Petrella, della conversione da gasolio a metano dell’impianto di riscaldamento della sede di Arezzo e dell’estensione dell’impianto di riscaldamento alla parte nuova della sede di Livorno, prima servita nella stagione invernale con una pompa di calore.

In queste due sedi sono stati installati dei generatori di calore, con potenza > di 35 kW, predisposti a poter effettuare la modulazione del carico termico in funzione di fabbisogni dell’utenza; questa nuova tecnologia permette realmente di usufruire del calore quando ce n’è bisogno al contrario degli impianti che sono regolati su parametri rigidi ( off-on ), sulla temperatura esterna rilevata dall’apposita sonda e su fasce orarie prestabilite.

Inoltre dal 2006 vengono conteggiati anche i dati riferiti alla sede di Siena, risalendo alle quote di consumi attribuiti ad ARPAT, tramite le fatture pagate per le forniture di energia elettrica e di metano. Il Dipartimento di Siena ha sede, infatti, in uno stabile in cui ha sede anche l'Azienda Sanitaria e con questa condivide le spese in quote millesimali, rispetto alla superficie occupata, per i consumi energetici. Tali consumi non sono presenti nei dati del 2005.

Se si tiene conto inoltre del fatto che l’inverno 2006 praticamente non c'è stato (temperature di parecchi gradi oltre la norma, precipitazioni scarse, solamente 36 minime negative registrate), mentre l’inverno 2007 non è risultato caldo come quello precedente, ne consegue l’importanza che assume il dato sulla diminuzione di consumi.

 

 

Il dato relativo al consumo pro capite sottolinea ulteriormente l’importanza della diminuzione registrata in quanto le risorse umane impiegate in ARPAT non sono variate fra il 2006 ed il 2007.

 

Acqua

La fonte di approvvigionamento idrico delle strutture di ARPAT è l’acquedotto. Nelle strutture territoriali l’acqua prelevata è utilizzata per le attività di laboratorio e per gli impianti igienico-sanitari. Le strutture della Direzione, invece, utilizzano l’acqua esclusivamente per gli impianti igienico-sanitari.

Per il 2007 il rilevamento dei consumi idrici è stato effettuato utilizzando le letture effettive riportate nelle fatture relative ai consumi delle varie sedi. Poiché alcune sedi non pagano l’acqua in base ai consumi effettivi, ma seguono un regime forfetario condominiale, il dato che si ottiene copre il 76% dei dipendenti. Mancano infatti i dati relativi alle sedi di Borgo San Lorenzo (FI), Sesto fiorentino (FI), Pontassieve (FI), San Giovanni Valdarno (AR) e Siena.

Per quanto riguarda la sede del Dipartimento di Firenze, nel 2007 è stato rilevato un consumo anomalo che è tutt’ora oggetto di indagine interna.

 

Consumi idrici 2007

 

mc

N. dip.

mc pro capite

Arezzo

1.770

49

36,1

Empoli

123

17

7,2

Pisa

790

64

12,3

San Romano (PI)

69

9

7,7

Grosseto

438

41

10,7

Piombino

442

26

17,0

Livorno

977

68

14,4

Massa

988

43

23,0

Lucca

620

49

12,7

Pietrasanta (LU)

76

8

9,5

Prato

303

32

9,5

Pistoia

879

31

28,4

Direzione generale

2.358

188

12,5

Totale

9.833

625

15,7

 

Il dato relativo alla Direzione generale, che non avendo laboratori dovrebbe essere inferiore a quello delle sedi periferiche, è stato invece alquanto elevato nel 2007 a causa di una perdita che, anche se prontamente rilevata, ha comunque influito sui consumi totali.

 

Estrapolando il consumo complessivo a partire dal consumo medio pro capite calcolato e confrontando il dato sul triennio (anche per il 2005 ed il 2006 il dato è stato dedotto da un campione di letture dei contatori riportate nelle fatture), si evidenzia un aumento dei consumi 2007 a fronte di una diminuzione avvenuta nel 2006.

 

Consumi idrici (mc)

 

2005

2006

2007

Consumi complessivi

14226

12464

12995

Consumo medio pro capite

16,9

15,1

15,7

 

 

Per il futuro è allo studio la realizzazione di una banca dati dei consumi idrici delle varie sedi dell’Agenzia, da popolare con letture periodiche regolari dei contatori.

 

Materie prime

Le materie prime utilizzate sono principalmente i materiali per gli uffici e le sostanze ed i prodotti chimici di laboratorio. A queste si aggiungono materiali vari di consumo per le attività di laboratorio e materiali igienico-sanitari.

Per ciò che riguarda il materiale per ufficio, i consumi più rilevanti riguardano la carta per copia e stampa, i toner per le stampanti e le cartucce per le fotocopiatrici. Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi ai consumi di carta e toner calcolati sulla base degli acquisti effettuati.

 

Consumi di carta e di toner per stampanti

 

2005

2006

2007

Consumo complessivo di carta (kg)

27.131

25.064

12.730

% di carta riciclata

42%

42%

83%

Consumo di carta pro capite (kg/dipendente)

32,2

30,3

15,4

Toner per stampanti

365

290

273

 

La consistente diminuzione dei consumi di carta che si evidenzia nel 2007 è dovuta sia all’utilizzo di quantitativi avanzati dagli anni precedenti che all'applicazione di una stringente politica di risparmio messa in atto dall'Agenzia e che ha riguardato il rinnovo del parco delle apparecchiature, l'utilizzo sistematico della stampa in modalità fronte/retro e l'introduzione di sistemi informatici di archiviazione documentale che hanno permesso di ridurre il volume di fotocopie effettuate.

Dal 2004 ARPAT si è dotata infatti di un sistema di protocollo informatico e gestione documentale, conforme ai requisiti di legge e alle specifiche tecniche di AIPA (ora CNIPA).

Dal 1° gennaio 2008, inoltre, ARPAT cambierà la propria organizzazione dei flussi documentali definendosi come una unica Area Organizzativa Omogenea (ex art.50 DPR 445/2000) e quindi con un unico protocollo ed una gestione uniforme dei documenti. Questo con l’intento di ottimizzare i flussi documentali, e quindi l’efficienza del servizio, e di risparmiare in termini di consumi di carta.

 

Dal 2007 gli acquisti di carta bianca per stampa e fotocopia è stata ridotta ad una percentuale residua, dovuta anche alla non disponibilità di carta riciclata in formato A3.

 

 

I consumi relativi ai toner per stampanti sono dedotti anch’essi dagli acquisti, mentre il consumo di cartucce per le apparecchiatura di copia non è quantificabile perché è compreso nel canone di noleggio.

 

 

La diminuzione nel consumo dei toner non è pari alla diminuzione del consumo di carta: questo significa che tale diminuzione è da imputarsi principalmente all’utilizzo del fronte-retro. La diminuzione nel consumo di toner corrisponde invece ad un effettivo calo nell’uso della carta a vantaggio di mezzi elettronici di comunicazione.

 

In merito alle attività di laboratorio, che vengono effettuate presso le strutture territoriali dell'Agenzia, vengono utilizzate numerose tipologie di sostanze chimiche quali acidi, solventi e gas tecnici (Azoto, Elio, Aria, Argon).

I consumi di tali sostanze sono pressoché costanti negli anni.

 

Consumi annui gas tecnici per laboratori

Gas o miscela

Quantità

u.m.

Acetilene

130

Kg

Anidride carbonica (CO2)

136

Kg

Anidride solforosa (SO2)

30

l

Idrogeno N55

2

l

Idrogeno solforato (H2S)

10

l

Monossido di azoto

20

l

Ossidi di azoto (NOx)

15

l

Ossido carbonio (CO)

50

l

Propano + Metano

6

l

Argon

7.138

m3

Argon metano

620

m3

Aria

798

m3

Aria sintetica (azoto/ossigeno)

1.405

m3

Azoto

5.143

m3

Azoto liquido

9.884

m3

Elio

4.629

m3

Ossigeno

10

m3

Sostanze pericolose

Per le attività di laboratorio si utilizzano determinate sostanze classificate come pericolose ai sensi della Direttiva Europeo 67/548/CEE quali sostanze corrosive (es. acido nitrico), tossiche (bromoformio), molto tossiche (reattivo di Nessler), pericoloso per l’ambiente (1.1.1 Tricloroetano) ed in minima parte anche cancerogene (Tetracloruro di Carbonio) e teratogene (N-esano).

La Direzione Generale ARPAT ha definito mediante una procedura applicata in tutti i dipartimenti le modalità generali di gestione delle sostanze e dei preparati pericolosi finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Emissioni, scarichi, rifiuti

Produzione Di CO2

Nello svolgimento delle proprie attività ARPAT contribuisce direttamente al cambiamento climatico attraverso l’emissione di anidride carbonica generata dal funzionamento delle caldaie situate nei vari edifici e dall’utilizzo di auto nelle missioni lavorative. Il contributo indiretto è sostanzialmente dato dall'utilizzo di energia elettrica.

 

Produzione di CO2 (t)

 

2005

2006

2007

Contributo diretto

568

735

564

Contributo indiretto

2.181

2.143

2.182

Totale

2.749

2.878

2.746

 

Nel 2007, quindi, ogni dipendente ha contribuito all’immissione in atmosfera di CO2 con 3,3 kg: una riduzione (fra contributo diretto ed indiretto) del 4% rispetto al 2006. L’80% del contributo è indiretto.

 

Produzione di CO2 pro capite (t)

 

2005

2006

2007

Contributo diretto

0,67

0,89

0,68

Contributo indiretto

2,59

2,59

2,64

Totale pro capite

3,26

3,48

3,32

 

Rumore

All’interno delle varie sedi di ARPAT i macchinari potenzialmente in grado di produrre emissioni sonore verso l’esterno sono individuabili nei motori dei condizionatori e nelle cappe aspiranti a servizio dei laboratori.

Presso le sedi di Lucca e Prato, in occasione della certificazione EMAS, sono state eseguite le misure di rumore in continuo per la determinazione del rumore ambientale della zona. Dai dati rilevati risultano ampiamente rispettati i valori limite assoluti di immissione e i valori limite di emissione diurni e notturni vigenti nella zona. Tale risultato è significativo anche a livello agenziale in quanto tutte le strutture di ARPAT sono dotate di apparecchiature analoghe e molte sedi sono localizzate fuori dai centri storici.

Elettromagnetismo

Un campo elettromagnetico è la propagazione nello spazio di campi elettrici e di campi magnetici variabili nel tempo. In base alla frequenza le radiazioni generate da un campo elettromagnetico si distinguono in:

-          radiazioni ionizzanti dette IR (Ionizing Radiation) con frequenze maggiori di 300 GHz (raggi ultravioletti, raggi X e raggi gamma) che, per la loro elevata energia sono in grado di rompere i legami molecolari delle cellule e possono indurre mutazioni genetiche;

-          radiazioni non ionizzanti dette NIR (Non Ionizing Radiation) generate da un campo elettromagnetico con frequenza compresa tra 0 e 300 GHz. Queste radiazioni non sono in grado di rompere direttamente i legami molecolari delle cellule perché non possiedono energia sufficiente e producono principalmente effetti termici.

Le radiazioni non ionizzanti si distinguono in Basse Frequenze (elettrodotti e linee elettriche), Radio Frequenze (impianti di ricetrasmissione radio/TV) e Micro Onde (impianti di telefonia cellulare).

ARPAT non è proprietaria di apparecchi in grado di emettere onde elettromagnetiche, né sono presenti nelle sue sedi territoriali dispositivi potenzialmente in grado di produrre inquinamento elettromagnetico apprezzabile.

Presso i laboratori dell’Agenzia possono essere presenti fonti di radiazioni ionizzanti come componenti dei gascromatografi (sorgenti di Ni63 ) e dei polverimetri per il rilevamento delle PM10 nelle centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria (sorgenti di C14 beta emittenti). Tali strumenti, in quanto macchine radiogene con caratteristiche costruttive tali che l'energia massima delle particelle accelerate non sia superiore a 200 keV, non sono soggetti a richiesta di nulla osta prefettizio.

Inquinamento Luminoso

Nessuna delle sedi di ARPAT presenta facciate illuminate né risulta presente alcuna insegna luminosa. I punti luce notturni esterni, ove esistano, sono generalmente di fioca intensità ed indirizzati verso terra, sebbene in alcune strutture i punti luce esterni non rispettino le linee guida sull'inquinamento luminoso

Scarichi idrici

Gli scarichi idrici di ARPAT sono originati principalmente dai servizi igienici a disposizione delle strutture e vengono considerati scarichi domestici.

I residui di campioni acquosi non trattati e le acque di raffreddamento di apparecchiature di laboratorio sono assimilati allo scarico di acque reflue domestiche, pertanto le strutture dotate di laboratori effettuano la dichiarazione autocertificata di assimilazione ad acque reflue domestiche di scarichi idrici in pubblica fognatura.

In base a quanto stabilito dal D. Lgs. 152/99, gli scarichi di acque reflue domestiche in reti fognarie sono sempre ammessi, purché osservino i regolamenti emanati dal Gestore del Servizio Idrico Integrato.

Rifiuti

I rifiuti prodotti da ARPAT derivano dall’attività amministrativa e dall’attività di laboratorio; si tratta sia di rifiuti speciali assimilati ai rifiuti urbani, derivanti principalmente dall’attività di ufficio, sia di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi derivanti principalmente dall’attività di laboratorio.

In merito ai rifiuti assimilati agli urbani presso le varie sedi di ARPAT si effettua la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro, alluminio e, dove esistente, dell’organico.

Per quanto riguarda i rifiuti speciali, questi vengono raccolti e smaltiti secondo la normativa vigente. Si tratta in parte di rifiuti di laboratorio (solventi, filtri, ecc.), in parte di campioni di laboratorio che dopo le analisi devono essere smaltiti (terre e rocce da scavo, oli, fanghi, ecc.) nonché di altri rifiuti, generalmente non pericolosi, quali apparecchiature fuori uso o arredi da ufficio dismessi. Quest’ultima componente ha costituito nel 2007 la maggior parte dei rifiuti speciali smaltiti (apparecchiature fuori uso per circa 83 quintali e materiali ingombranti per circa 37 quintali). Mentre la produzione di questa tipologia di rifiuti è connessa ad eventi di manutenzione straordinaria nelle diverse strutture ARPAT ed incide significativamente sulla produzione di alcuni anni e in misura minore su altri, più “costante” è invece la produzione di rifiuti speciali (pericolosi e non) dalle attività laboratoristiche, sebbene anch’essa dipendente dalle tipologie di attività svolte.

 

Produzione di rifiuti speciali (kg)

 

c. CER

p*

Lab**

2005

2006

2007

scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

20304

 

r

6

 

 

scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 080312

80313

 

 

 

42

 

toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla voce 080317

80318

 

 

183

145

115

oli minerali per circuiti idraulici; non clorurati

130110

 

c

 

 

11

scarti di olio sintetico per motori; ingranaggi e lubrificazione

130206

p

c

 

 

20

oli isolanti e termoconduttori, contenenti PCB

130301

p

c

1

2

 

altre emulsioni

130802

p

 

3

29

137

clorofluorocarburi, hcfc, hfc

140601

p

 

123

6

35

altri Solventi e miscele di solventi alogenati

140602

p

r

960

959

721

altri Solventi e miscele di solventi

140603

p

r

929

1.302

777

fanghi o rifiuti solidi, contenenti solventi alogenati

140604

p

c

 

7

 

imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze

150110

p

r

 

6

70

assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci, indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose

150202

p

r

126

33

166

assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 150202

150203

 

r

 

4

 

apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 160209 e 160212

160213

p

 

 

193

831

apparecchiature fuori uso; diverse da quelle di cui alle voci da 160209 a 16

160214

 

 

 

 

6.832

rifiuti inorganici; contenenti sostanze pericolose

160303

p

r

 

 

15

rifiuti organici; diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05

160306

 

r

 

 

20

sostanze chimiche di lab. contenenti o costituite da sostanze pericolose

160506

p

r

652

467

265

soluz. chimiche inorganiche di scarto contenenti o costituite da sost. peric.

160507

p

r

2.208

2.466

2.339

soluzioni chimiche organiche di scarto contenenti o costituite da sost. peric.

160508

p

r

523

199

170

sostanze chimiche di scarto diverse da 160506 160507 160508

160509

 

r

287

192

166

batterie al piombo

160601

p

 

 

45

 

batterie alcaline (tranne 16 06 03)

160604

 

 

 

 

36

altre batterie ed accumulatori

160605

 

 

 

30

 

terra e rocce, contenenti sostanze pericolose

170503

p

c

653

204

862

terre e rocce diverse da quelle di cui alla voce 170503

170504

 

c

1.357

2.172

2.600

fanghi di dragaggio; contenente sostanze pericolose

170505

p

c

 

 

27

materiale isolante contenente amianto (campioni da laboratorio)

170601

p

c

109

63

230

materiali da costruzione contenenti amianto

170605

p

c

27

2

 

rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (rifiuti ospedalieri trattati)

180103

p

r

3.459

3.364

3.611

medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 01 08

180109

 

r

 

 

2

percolato di discarica, contenente sostanze pericolose

190702

p

c

 

4

 

fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane

190805

 

c

 

 

43

resine a scambio ionico sature o esaurite

190905

 

 

 

417

70

tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio

200121

p

 

6

1

 

apparecchiature fuori uso contenenti CFC

200123

p

 

 

809

 

oli e grassi commestibili

200125

 

c

21

25

214

apparecchiature fuori uso diverse da 200121 200123 contenenti componenti pericolosi

200135

p

 

 

222

780

apparecchiature fuori uso diverse da 200121 200123 200135

200136

 

 

 

575

1.427

legno, diverso da quello di cui alla voce 200137

200138

 

 

 

280

 

plastica

200139

 

 

 

6

 

metallo

200140

 

 

 

440

 

rifiuti ingombranti

200307

 

 

 

540

3.760

Totale rifiuti speciali non pericolosi

 

 

 

1.853

4.868

15.296

Totale rifiuti speciali pericolosi

 

 

 

9.776

10.379

11.054

Totale complessivo

 

 

 

11.629

15.246

26.350

Rifiuti di laboratorio

 

 

 

9.148

8.990

8.320

Campioni di laboratorio

 

 

 

2.167

2.478

4.007

Altri rifiuti

 

 

 

315

3.779

14.023

* Se il rifiuto è pericoloso viene riportata una “p”

** “r” sta per rifiuto di laboratorio, “c” sta per campione di laboratorio

 

 

I valori degli indicatori di produzione rifiuti pro capite sono riportati nel grafico seguenti e seguono l’andamento della produzione totale (il numero dei dipendenti non è variato di molto). I rifiuti speciali pericolosi corrispondono grosso modo a quelli di laboratorio.

 

Presenza di sostanze chimiche lesive dell’ozono

Presso i laboratori dell’Agenzia possono essere presenti apparecchiature contenenti liquidi refrigeranti, tra cui freon R22 (HCFC 22) e freon R12 (CFC 12). È in programma, per il 2008, una rilevazione puntuale di tali apparecchiature così da tenerne sotto controllo sia la presenza che le procedure di avviamento allo smaltimento.

Il freon può essere utilizzato anche come agente estraente nelle prove di laboratorio. In questo senso, ARPAT ha operato nell’ambito di gruppi di lavoro nazionali per superare metodiche analitiche che prevedono l’impiego di freon.

Ridurre gli impatti ambientali

Poiché ARPAT ha come compito istituzionale la protezione ambientale, esplica per sua natura attività dirette a ridurre gli impatti altrui; esistono quindi due ambiti nei quali ARPAT può intervenire per ridurre gli impatti ambientali:

Ø      un primo ambito al quale ricondurre gli aspetti legati e necessari al funzionamento stesso dell’Agenzia: consumi ed emissioni, prestazioni e comportamento ambientale di fornitori e appaltatori, approvvigionamento di prodotti e servizi;

Ø      un secondo ambito legato invece alle attività che sono proprie dell’Ente e inerenti in senso lato alle decisioni dell’Agenzia per quanto attiene alla sfera delle politiche (es. attività di controllo, attività di monitoraggio, supporto agli enti ecc.).

Ecoefficienza e riduzione dei consumi interni

ARPAT si è da tempo impegnata ad adottare criteri di valutazione basati sulla qualità ambientale e sociale nelle proprie procedure di esecuzione di lavori o di approvvigionamento (Decreto del Direttore generale n. 565/2004 - Politica degli appalti di lavori, servizi e forniture), ponendosi l'obiettivo di aumentare progressivamente la quota di acquisti di prodotti e servizi caratterizzati da un ridotto impatto ambientale nel loro ciclo di vita e di preferire prodotti durevoli, facilmente smontabili o riparabili ed ottenuti da materiali riciclati/riciclabili.

Nell’ambito dei vari gruppi di lavoro che si sono costituiti per singole categorie di approvvigionamenti (servizi di pulizia, cancelleria, apparecchiature elettriche ed elettroniche ecc.) con l’obiettivo di razionalizzare gli acquisti di ARPAT, sono state considerate le possibilità di integrazione delle considerazioni ambientali per le specifiche categorie merceologiche e quindi sono stati introdotti criteri di preferibilità ambientale nelle procedure d’acquisto di alcune categorie di prodotti e servizi, come sotto specificato:

  • carta in risme per stampanti e fotocopiatrici: la quota di carta riciclata acquistata ammonta all’80% del fabbisogno annuo, superando la quota minima (40%) stabilita dalla L.R. Toscana. n. 25/1998 e s.m.i. E’ stato inoltre richiesto che la carta riciclata per copie rispetti i criteri stabiliti per l’assegnazione di una delle etichette ambientali UNI EN ISO 14024, quali “Ecolabel”, “Blue Angel”, “Nordic Swan” ecc. Gli imballaggi devono essere riciclabili o, comunque, non costituiti da materiali sintetici alogenati e devono inoltre riportare il marchio ecologico della carta oggetto della fornitura;
  • noleggio di fotocopiatrici: le fotocopiatrici devono garantire la stampa su entrambi i lati di carta riciclata 100%; le caratteristiche minime relative ai consumi energetici sono quelle individuate dai requisiti per l’assegnazione dell’eco-etichetta “Blue Angel”, RAL – UZ 62, versione 2002, che sono più restrittive rispetto a quelle richieste dal marchio Energy Star.

Nella tabella che segue è riportata l’evoluzione del parco fotocopiatrici in noleggio dell’Agenzia nel periodo di riferimento:

 

Fotocopiatrici in uso (noleggio)

 

2005

2006

2007

Totale fotocopiatrici

44

47

47

di cui con Energy Star

44

47

47

di cui con opzione printer/scanner

15

33

28

di cui con opzione printer/scanner/fax

7

10

16

 

  • affidamento del servizio di pulizia: i prodotti utilizzati per il servizio di pulizia non devono essere classificati come molto tossici, tossici, corrosivi, nocivi, irritanti o pericolosi per l’ambiente, né devono contenere determinate sostanze chimiche dettagliatamente elencate nel capitolato speciale d’oneri. Nell’anno 2007 è stato impostato il lavoro per la predisposizione della gara unica riferita a tutti i locali dell'Agenzia, per gli anni 2009-2011, in cui integrare i nuovi criteri della campagna europea, oltre ad altri elementi sulla gestione ambientale complessiva dei servizi richiesti. E’ stato richiesto anche il ricorso alla ricarica degli imballaggi vuoti dei prodotti impiegati nelle pulizie.
  • acquisto di auto: preferibilmente a doppia alimentazione metano-benzina;
  • realizzazione editoriale (servizio di pre-stampa, stampa, post-stampa) delle pubblicazioni: le pubblicazioni dell’Agenzia sono realizzate su carta ecologica che ha ottenuto il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea “Ecolabel”, per la stampa non sono stati utilizzati prodotti chimici (inchiostri, toner, colle, prodotti per il lavaggio delle macchine da stampa, ecc.) classificati secondo certe “frasi di rischio” (tossico, cancerogeno, ecc.) previste dalla normativa sulla classificazione delle sostanze pericolose. Su tutto il materiale devono essere evidenti le caratteristiche ambientali della carta, e/o le indicazioni dell’eco-etichetta assegnata;
  • buste per corrispondenza, cartelline e cartoncini per atti amministrativi: sono realizzate in carta riciclata e che ha ottenuto il marchio di qualità ecologica “Blue Angel”;
  • materiale igienico sanitario: i materiali realizzati in carta-tessuto (carta igienica, asciugamani in carta, rotoli di carta, ecc.), nelle varie forme e dimensioni, devono aver ottenuto il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea “Ecolabel”.

 

Per valorizzare il contributo di ognuno ai fini del risparmio energetico e alla riduzione dei consumi, sono state previste misure di sensibilizzazione e responsabilizzazione del personale, oltre che sulle scelte di acquisto, anche sui comportamenti corretti ed eco-compatibili di uso/consumo dei prodotti e delle attrezzature.

Anche sulla base di queste indicazioni, l'Agenzia ha realizzato e ha messo in cantiere iniziative sul risparmio energetico negli uffici.

Un’importante iniziativa di sensibilizzazione al risparmio energetico è l’adesione, dal 2003, all’iniziativa “M’illumino di meno”, la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico, promossa dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Radio 2 RAI in occasione dell’anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto (16 febbraio). Tale iniziativa è diventata nel 2005 il progetto “Se spengo, non spreco e non spendo!” promosso da ARPAT e Azienda USL 11 di Empoli.

Il progetto si è collocato nel programma della “Settimana Nazionale dell’Educazione all’Energia Sostenibile” - dal 6 al 12 novembre - promossa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO (coordinatrice del “Decennio delle Nazioni Unite dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005-2014”) e rivolta a proporre e realizzare iniziative sul tema dell’energia sostenibile sul territorio nazionale. ARPAT e Azienda USL 11 di Empoli hanno promosso il progetto e l’adesione da parte di altre organizzazioni.

/immagini elaborate per la settimana dell'educazione all'energia sostenibile a cura di noè

A partire da azioni di informazione sui comportamenti suggeriti per il risparmio energetico negli uffici, denominati “Pillole… di sostenibilità!”, il si esplica attraverso:

  • l’adozione di “buone pratiche” di risparmio energetico negli uffici a partire dalla settimana in questione;
  • il monitoraggio dei consumi elettrici e per il riscaldamento (che in quell'occasione è stato condotto a partire da alcune settimane precedenti alla settimana, fino ad alcune settimane successive al periodo), attraverso letture periodiche dei contatori;
  • la rilevazione dei comportamenti adottati;
  • incontri pubblici per la diffusione del progetto e per il confronto con altre buone pratiche su queste tematiche.

Il progetto vuole rappresentare un esempio da replicare e diffondere ad altre organizzazioni, siano esse scuole, aziende, associazioni, pubbliche amministrazioni e ai singoli cittadini, in accordo con quanto previsto dalla Direttiva 2006/32/CE che impegna il settore pubblico a “dare il buon esempio per quanto riguarda gli investimenti, la manutenzione e altre spese riguardanti attrezzature che consumano energia…”.

Influenzare l’impatto degli altri

Le attività istituzionali

ARPAT svolge come attività istituzionale il supporto istruttorio agli enti locali (Comuni e Province) nella valutazione di progetti presentati da pubblici e privati: nell’ambito di tale attività ci sono margini, in relazione alla tipologia di progetti, di proporre buone pratiche e soluzioni ottimali in un’ottica di massima riduzione degli impatti.

Altra attività istituzionale è il supporto tecnico nella redazione dei piani (Piani strutturali, Piani di classificazione acustica, Piani di risanamento acustico, Piani di azione comunali per il miglioramento della qualità dell’aria e Piani delle Autorità di Ambito, Regolamenti su tematiche ambientali) per le cui attività valgono le considerazioni riportate per il supporto istruttorio.

Tale attività di supporto può concretizzarsi anche in iniziative di formazione/informazione per le aziende al fine di migliorarne i comportamenti ambientali.

La promozione ed il sostegno agli acquisti “verdi”

ARPAT svolge dal 2003 attività di progettazione ed erogazione di percorsi formativi sugli “appalti sostenibili”.

Con il PRAA 2004-2006, la Regione Toscana ha incaricato l’Agenzia formativa di ARPAT di progettare ed erogare il percorso formativo “Acquisti pubblici sostenibili”. Il percorso, realizzato in tre edizioni tra il 2006 e il 2007, ha coinvolto oltre 50 Enti locali toscani.

Per assicurare maggiore efficacia all’azione formativa, in accordo con le esigenze di implementazione degli acquisti verdi, ARPAT ha messo a punto una serie di servizi di informazione, comunicazione e promozione che, complementari e in sinergia con il percorso formativo, possono supportare la pubblica amministrazione nell’implementazione ordinaria di comportamenti d’acquisto sostenibili.

 

ARPAT mette a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni toscane sia le competenze tecnico-scientifiche proprie, che discendono dal proprio mandato istituzionale, che l’esperienza maturata nell’ambito delle applicazioni concrete degli appalti verdi.

Le attività di supporto hanno la finalità di accompagnare l’introduzione e la concreta applicazione del GPP da parte delle amministrazioni pubbliche, attraverso strumenti e progetti che agiscono in modo complementare alle attività formative.

Le attività di supporto riguardano sia la supervisione di percorsi complessivi di introduzione del GPP, che quella di atti amministrativi interni alle pubbliche amministrazioni (come disciplinari per gli acquisti, linee guida tecniche, ecc.), sia la conduzione di incontri tecnici con i fornitori.

Tra le attività di supporto tecnico agli Enti locali, l’Agenzia ha sviluppato anche un servizio di help-desk (tramite casella di posta elettronica dedicata - appaltiverdi@arpat.toscana.it - e telefono) relativo alla supervisione di documenti di gara (capitolati tecnici, bandi, ecc.) ed in particolare, all’integrazione di criteri di sostenibilità.

 

ARPAT partecipa ai network europei, nazionali, regionali e locali che si stanno occupando della promozione di buone pratiche e di educazione ambientale.

Sul piano nazionale, l’Agenzia è socio sostenitore del Coordinamento Nazionale delle Agende 21 Locali, partecipa al Gruppo di lavoro sul GPP e a quello CEA21 sulla tematica dell’Educazione Ambientale che sta esplorando i rapporti e le sinergie esistenti tra queste attività e il processo di Ag21, fa parte del “Comitato di Gestione per l’attuazione del Piano d’azione nazionale sugli acquisti verdi e per la definizione della strategia nazionale sulla Politica Integrata dei Prodotti” coordinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Sul piano europeo, ARPAT ha aderito alla Campagna europea “Procura+”, promossa da ICLEI per la diffusione degli “appalti sostenibili” nella pubblica Amministrazione, ufficialmente appoggiata dall’United Nations Environmental Programme (UNEP).

L’educazione ambientale

ARPAT interpreta l’educazione ambientale come educazione alla cittadinanza attiva, finalizzata alla partecipazione e alla responsabilizzazione dell’individuo e delle comunità locali rispetto ai propri stili di vita e ai processi del proprio sviluppo, in coerenza con il principio dell’ecoefficienza. L’educazione ambientale diviene strumento di cambiamento della società, delle modalità di pensiero, di relazione e di scelta consapevole e responsabile tra alternative possibili e dunque anche veicolo di buone pratiche, in primis delle Agenzie stesse.

ARPAT svolge le proprie attività di educazione ambientale in ambito regionale attraverso una rete di referenti presenti nei Dipartimenti provinciali.

Dal 2002 lavora a fianco della Regione Toscana, Direzioni Generali Ambiente e Istruzione, per la costruzione del Sistema Toscano dell’Educazione Ambientale. Dal 2004 le è stato affidato il ruolo di Struttura di Supporto Tecnico Organizzativo del Sistema Toscano di Educazione Ambientale, con compiti di consulenza tecnico scientifica e attuazione delle azioni programmate in ambito regionale.

Le attività educative previste dal Programma regionale sono rivolte all’intera comunità e in particolare ai giovani in età scolastica, alla popolazione adulta, nonché a particolari categorie di pubblico, come gli imprenditori, i consumatori e i decisori sociali, nella convinzione che lo sviluppo salubre e sostenibile di un territorio debba prevedere il coinvolgimento di tutti gli attori dello scenario locale.

All’interno di tale sistema ARPAT può fornire:

  • informazioni sul funzionamento del Sistema Toscano di Educazione Ambientale
  • competenze educative specifiche (progettazione, analisi e valutazione)
  • dati aggiornati e ufficiali sulle diverse matrici ambientali e sulla loro lettura integrata;
  • docenze sui temi dell’educazione ambientale;
  • esperti sulle varie tematiche ambientali;
  • visite ai laboratori;
  • servizio di documentazione;
  • strumenti specifici di educazione ambientale (libri, cd, videocassette);
  • possibilità di pubblicare progetti di particolare interesse che abbiano previsto il coinvolgimento attivo dell’Agenzia.

Inoltre, ARPAT predispone e realizza progetti educativi concordati nell’ambito delle azioni sinergiche dei programmi regionali di Educazione Ambientale.

 

Educazione ambientale

 

2005

2006

2007

Progetti educativi

44

25

102

di cui pluriennali

7

5

2

di cui sviluppati su tutto il territorio regionale

3

6

6

di cui sviluppati in coprogettazione

44

25

4

di cui con destinatari scuole

38

19

54*

di cui con destinatari adulti

16

6

22*

Attività puntuali di sensibilizzazione, divulgazione e educazione ambientale

-

23

17

di cui attività realizzate a livello regionale

-

9

6

di cui attività sviluppate in coprogettazione

-

12

6

di cui con destinatari scuole

-

7

3

di cui con destinatari adulti

-

16

3

* dati parziali

 

Dal 2006 è in atto una modifica graduale dei compiti dell’Agenzia: mentre in passato gli interventi educativi sul territorio erano progettati e realizzati direttamente, ora si effettua principalmente un’attività di supporto tecnico e di indirizzo a livello regionale e locale per una progettazione diffusa e di qualità sul territorio, finanziata da Regione e Province e dagli stessi soggetti attuatori attraverso bandi emanati dalle amministrazioni provinciali, i cui indirizzi regionali e provinciali in materia garantiscono l'analisi dei bisogni dell'ambiente e dei destinatari.

Per questo il dato del 2007, significativamente più alto degli anni precedenti, visto il consolidato ruolo di supporto svolto da ARPAT a livello regionale, raccoglie anche i progetti territoriali non direttamente gestiti dall'Agenzia, ma che ARPAT - a fianco di Regione e Province - ha indirizzato e sostenuto.