Bilancio di sostenibilità 2007 |
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DIALOGO CON GLI
STAKEHOLDER |
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Presentazione del Indicatori
di Indicatori di Indicatori
di |
Se fino a qualche tempo fa il processo di riforma del settore pubblico si è prevalentemente ispirato ai principi di efficienza, efficacia ed economicità, con la crisi della trasparenza, della comprensione e misurazione dei risultati, nonché della comunicazione dell’azione pubblica, la gestione responsabile ed il contemperamento degli interessi sono diventati due imperativi per qualunque ente pubblico. Ecco quindi che, nonostante la sua natura già pubblica, l’ente si sente richiedere, sempre più fortemente e da direzioni diverse, di dimostrare la propria affidabilità e sostenibilità, per ottenere la fiducia delle parti ed essere legittimato. Tale accreditamento non può che derivare dalla comunicazione, che deve essere capace di esprimere - nei fatti e nel racconto - comportamenti idonei a soddisfare le aspettative legittime dei differenti interlocutori, interni ed esterni. Il processo che ne deriva è una compartecipazione responsabile, che attraverso il contributo dei collaboratori interni e degli interlocutori esterni, concorre al miglioramento dell’azione pubblica. Internamente, attraverso la condivisione strategica, avvalendosi degli strumenti di comunicazione e formazione, riesce a contaminare verticalmente e trasversalmente tutta l’organizzazione. All’esterno coinvolgendo i diversi portatori di interesse persegue l’obiettivo comune di migliorare la qualità della vita. La mappa degli stakeholderCon il termine stakeholder
si indicano tutti quei soggetti che hanno un interesse nei confronti
dell’Agenzia e che possono influenzarne l'attività o esserne influenzati,
anche di riflesso. Regione ToscanaARPAT riveste un ruolo strategico nell’attuazione del Piano Regionale di Azione Ambientale - PRAA per il perseguimento dello sviluppo sostenibile in Toscana. Tenuto conto dei processi evolutivi intervenuti nelle politiche di protezione ambientale e di sviluppo sostenibile, gli indirizzi fondamentali evidenziati dal PRAA per lo svolgimento delle attività di ARPAT si riassumono in:
Enti Locali (Province, Comuni, Comunità montane)Gli Enti locali si avvalgono di ARPAT per lo svolgimento delle attività tecnico-scientifiche e analitiche finalizzate all’espletamento delle funzioni di programmazione e le funzioni amministrative di protezione e controllo in campo ambientale loro attribuite dalla normativa vigente. ARPAT si relaziona agli Enti locali sulla base di un sistema di convenzioni annuali con le Province e convenzioni a specifico progetto con Comuni e Comunità montane. Per garantire il coinvolgimento degli Enti locali o di loro rappresentanze e la loro partecipazione, la normativa prevede: - la Conferenza regionale (art. 11 LR 66/95), composta dagli Assessori regionali all'Ambiente e alla Sanità e sicurezza sociale, dai Presidenti delle Province o da assessori da loro delegati, da tre membri designati dalla sezione regionale dell'A.N.C.I., e da un membro designato dalla sezione regionale dell'U.N.C.E.M., istituita al fine di ricercare la collaborazione delle Province e degli altri enti locali nella definizione degli obiettivi generali e delle direttive operative per lo svolgimento delle attività dell’Agenzia. Ha compiti di consulenza e di indirizzo che si esplicano mediante il rilascio di pareri; -
i Comitati provinciali (art. 17 LR 66/95),
organismi consultivi operanti presso le Province e composti dal Dirigente
responsabile del settore ambientale della Provincia, il Responsabile del
Dipartimento provinciale ARPAT, dirigenti responsabili dei Dipartimenti di
prevenzione delle Aziende sanitarie locali della Provincia. Ai fini della
redazione del programma di attività dell’Agenzia, tali Comitati provinciali
hanno il compito di avanzare proposte al In tema di Educazione Ambientale ARPAT è struttura di supporto Tecnico Organizzativo del Sistema Toscano e fa parte delle "cabine di regia" che supportano e indirizzano il "sistema " a livello regionale provinciale. Aziende Sanitarie Locali e Agenzie regionaliDa tempo l’Agenzia ha sviluppato e formalizzato una
capacità di integrazione con le Strutture del Servizio sanitario regionale, con
il Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (ex NOE), con altre
autorità ispettive (CCTA, CFS, ecc...), con altri enti che operano in/per L’attività di prevenzione, vigilanza e controllo ambientale svolto da ARPAT è spesso funzionalmente contigua a quella di profilassi e prevenzione collettiva svolta dalle Aziende Sanitarie Locali. ARPAT ha stipulato specifici accordi con le Aziende sanitarie al fine di coordinare l’esercizio delle rispettive competenze, razionalizzare per evitare duplicazioni, esercitare in modo integrato le attività di controllo ambientale e di prevenzione collettiva che rivestano valenza sia ambientale che sanitaria. Le Aziende sanitarie ricevono anche supporto tecnico-scientifico dall’ARPA per l’espletamento delle attività connesse alle funzioni di prevenzione collettiva cui sono deputate. Altre collaborazioni con enti regionali sono state attivate e sono in corso di sviluppo, nella logica dell’integrazione e delle sinergie in tema di ricerca, raccolta elaborazione e scambio di dati e informazioni, nonché di approccio comune e di ricerca di soluzioni ai problemi ambientali. In particolare, l’Agenzia è impegnata a far crescere l’azione comune con APET, IRPET, CSPO, ARS, ARSIA, LAMMA ecc. In particolare, ARPAT collabora con ARS (Agenzia Regionale di Sanità) e le aziende sanitarie locali mediante: a) svolgimento di attività e ricerche congiunte nel campo dell’epidemiologia ambientale; b) svolgimento di attività integrate di comunicazione del rischio ambientale e sanitario; c) valutazione dei dati ambientali con valenza sanitaria, adozione di provvedimenti concordati per la tutela della salute pubblica in conseguenza di eventi calamitosi ambientali e collaborazione su progetti di ricerca finalizzata di interesse sanitario e ambientale; d) elaborazione di profili di rischio integrati dei diversi comparti produttivi presenti sul territorio regionale, in funzione della protezione della salute degli addetti e della popolazione, nonchè della protezione dell’ambiente; e) sviluppo della rete dei Laboratori di Sanità Pubblica di area vasta, con funzioni di supporto per quanto riguarda azioni di prevenzione sull’ambiente di vita e di lavoro; f) sviluppo della funzione tecnica di supporto per una politica integrata del territorio con finalità di salvaguardia dell’ambiente e della salute, nell’ambito delle comunità locali a livello di zona - distretto, e, laddove esistano, delle Società della Salute; g) pieno inserimento degli interventi di prevenzione e di salvaguardia dell’ambiente nell’insieme delle politiche finalizzate per obiettivi di salute a livello locale, attraverso Piani integrati di salute interagenti con gli strumenti di programmazione concertata regionale e comunitaria; h) integrazione funzionale ai fini della programmazione e lo svolgimento di iniziative formative ed educative sui temi della salute e dell’ambiente. Con Decisione n. 10 del 11.09.2006 Anche nel 2007, promosse dalle competenti Direzioni Generali per l’ambiente e la salute, si sono sviluppate esperienze di integrazione, secondo i principi prima indicati, da confermare e consolidare nei prossimi anni, come approccio non più casuale e settoriale, ma sistematico. A livello locale, si riconferma l’importanza della partecipazione di ARPAT ai processi di definizione/attuazione/valutazione dei Piani integrati di salute, nonché alla definizione delle strategie integrate promosse dalle Società della salute. Ministero dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare e Sistema agenziale per
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Stakeholder |
Principali categorie |
Principali
iniziative d'ascolto, dialogo e coinvolgimento |
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Regione Toscana |
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Attuazione
del PRAA Integrazione
ambiente – salute Supportare
le politiche di sviluppo sostenibile Definizione
dei LETA (livelli essenziali di tutela ambientale) |
Conferenza
regionale |
Enti locali |
Province Comuni Comunità montane |
Qualità
del servizio, trasparenza, sicurezza, affidabilità del servizio,
comunicazione e informazione Comunicazione
trasparente, attenzione al territorio, rispetto delle leggi, gestione
corretta, innovazione |
Conferenza
regionale Customer satisfaction |
Aziende sanitarie |
ASL |
Qualità
del servizio, trasparenza, sicurezza, affidabilità del servizio, comunicazione
e informazione Integrazione
ambiente – salute |
Customer
satisfaction |
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare e sistema delle agenzie ambientali |
MATTM ARPA/APPA ISPRA |
Coordinamento
delle azioni di protezione ambientale |
AssoArpa |
Scuole, Università, Centri di ricerca, comunità
scientifica |
|
Collaborazione
scientifica, innovazione |
Educazione
ambientale |
Lavoratori |
Lavoratori dipendenti Rappresentanze sindacali |
Formazione,
valorizzazione, conciliazione vita/lavoro, sicurezza, comunicazione interna |
Incontri
di presentazione del bilancio di sostenibilità Gruppi di
lavoro sul tema della riorganizzazione |
Fornitori |
Fornitori di beni, servizi e lavori |
Condizioni
negoziali, tempi di pagamento |
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Comunità locale |
Cittadini Enti e associazioni Imprese Media |
Comunicazione
trasparente Qualità e
affidabilità del servizio, sicurezza |
Customer
satisfaction Conferenza
permanente per la partecipazione sociale ARPAT
Porte aperte |
Ambiente e generazioni future |
|
Efficacia
del servizio di protezione ambientale, controlli, monitoraggio sullo stato
dell’ambiente Riduzione
degli impatti |
Educazione
ambientale Iniziative
e politiche di riduzione degli impatti e protezione ambientale |
Di seguito sono dettagliate le iniziative più significative che nel 2007 hanno coinvolto le diverse categorie di stakeholder.
Coerentemente con la propria certificazione di qualità ISO 9001, ARPAT tiene costantemente sotto osservazione la soddisfazione dei propri clienti. In tale ambito l’Agenzia ha affidato, nel corso del 2007, alla “Fondazione Sistema toscano” l’effettuazione di una specifica indagine di “Customer satisfaction”. Il progetto è stato realizzato attraverso una serie di attività diverse aventi come obiettivo comune l’analisi dei livelli di qualità dei servizi offerti da ARPAT alle varie realtà del territorio regionale, siano essi clienti o attori istituzionali (Regione, Province, Comuni, ASL, altri) che attori privati (Aziende e associazioni in genere). In particolare, data la complessità e la varietà delle attività sviluppate da ARPAT e la molteplicità dei servizi erogati al territorio, si è scelto di utilizzare il modello teorico denominato SERVQUAL e opportunamente modificato secondo le esigenze del caso. Si è deciso di usare quindi un modello che, pur modificato secondo le specifiche realtà di ARPAT, avesse una sua valenza scientifica e metodologica. Ciò ha consentito, alla conclusione delle attività, non solo una “lettura” di risultato a breve termine ma anche la costruzione di una struttura di monitoraggio e valutazione riutilizzabile periodicamente nel tempo. Dati gli obiettivi dell’indagine, le caratteristiche peculiari dei servizi di ARPAT e gli assetti tecnologici di Fondazione Sistema Toscana, sono stati utilizzati i seguenti piani di rilevazione:
La ricerca completa è pubblicata sul sito web dell'Agenzia (clicca qui per scaricarla).
L’analisi di Customer Satisfaction per ARPAT nasce dall’esigenza di conoscere e valutare il livello di soddisfazione dei “clienti” di ARPAT, nel modo più oggettivo e rappresentativo possibile. Oltre a ciò sono definibili altri obiettivi:
- definire gli elementi del servizio che maggiormente sono causa di soddisfazione o insoddisfazione
- ottenere un quadro complessivo della soddisfazione dei clienti – misurare il trend della soddisfazione/insoddisfazione rispetto alla rilevazione precedente
- rafforzare la comunicazione verso i “clienti”
- rilevare le criticità ed i punti di forza dell’Agenzia.
Per arrivare a tali valutazioni è stato applicato il modello SERVQUAL, individuando gli indicatori utili alla ricerca, tra tutti quelli proposti dal metodo, grazie alla conoscenza dei processi/servizi svolti dall’Agenzia. Essendo il modello SERVQUAL di carattere generico, è stato necessario il suo “adattamento” al caso specifico, e cioè ai processi/servizi svolti da ARPAT.
Il diagramma mostra come i numerosi processi di ARPAT sono stati raggruppati in 4 sezioni, sulla base della natura del servizio, con i relativi indicatori del modello SERVQUAL. Gli indicatori compaiono nel questionario adattati al settore al quale appartengono, questo per avvicinare ulteriormente il modello generico al caso specifico. Alcuni indicatori, come ad esempio la credibilità, la comunicazione, sono presenti nelle domande generiche alla fine o all’inizio del questionario, e possono comparire, come già detto, in forme diverse.
L’analisi qualitativa, prevista dal progetto di ricerca, si è concretizzata tramite la realizzazione di interviste a testimoni privilegiati, che hanno consentito, da un lato, di verificare la validità dei temi inerenti alla valutazione del livello di soddisfazione dei clienti/utenti, con l’obiettivo di inserirli nel questionario, e dall’altro, di evidenziare particolari aspetti che non emergono dall’analisi statistica e quantitativa. Dall’analisi di contenuto effettuata sulle interviste così raccolte, si è avuto la conferma della validità degli indicatori, ottenuti a partire dal modello SERVQUAL, che è così risultato esaustivo e quindi idoneo per la valutazione del livello di soddisfazione dei clienti/utenti dell’Agenzia.
Sulla base di questa considerazione è stato successivamente costruito un questionario ad hoc, che è stato utilizzato via CATI nella fase successiva del progetto di ricerca. L’indagine qualitativa ha però trattato anche temi di natura qualitativa, tesi più a aumentare i livelli di conoscenza del gruppo di ricerca rispetto alle problematiche di ARPAT con un particolare focus sui servizi erogati, sul contatto con il cliente/utente, sul suo posizionamento di mercato, sul ruolo istituzionale, ecc. Particolarmente interessante e degna di nota in questa fase è la profonda diversità di approccio tra testimoni appartenenti alle diverse categorie prese in considerazione (Enti Locali; Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente; Ministero dell’Ambiente; Aziende private toscane di grandi dimensioni, aventi problematiche ambientali).
L’indagine qualitativa, oltre a confermare in gran parte le logiche di ispirazione del progetto e le modalità operative prescelte, ha fatto emergere alcuni stimoli interessanti. In primo luogo, infatti, da quest’ultima si può verificare come i tempi di risposta, percepiti come troppo lunghi, costituiscano un elemento che accomuna gli intervistati e che rappresenta un sentimento comune alla maggior parte delle persone sentite. L’importanza attribuita alla lentezza dei tempi di risposta può essere giustificata dagli effetti che questi hanno sulla “fluidità” degli stessi processi. Questa osservazione è riconducibile ad un’altra fatta dagli intervistati, che consiste nella carenza di personale tecnico operativo, altrettanto numerose, infatti, sono state le interviste nelle quali è emerso questo problema. Altro elemento che accomuna gli intervistati è l’elevato riconoscimento della “credibilità” che ARPAT riceve, questo può essere determinato dall’attendibilità indiscussa dei suoi risultati. Degna di attenzione è la percezione di “controllore” riconosciuta in ARPAT, riconducibile al ruolo istituzionale che emerge dalle interviste condotte, nelle quali viene attribuito all’Agenzia il compito di monitorare l’ambiente, percepito come impegno molto importante. Risulta altresì che il personale ha una buona preparazione, da cui dipende l’attendibilità dei risultati, ma che può ulteriormente “specializzarsi” in quei processi più frequenti sul territorio, da questo si capisce come sia noto ed importante per gli intervistati il legame tra l’Agenzia ed il territorio.
E’ stata quindi realizzata una indagine telefonica su un campione selezionato da una popolazione di riferimento definita con ARPAT. La popolazione di interesse per ARPAT raccoglieva tutti gli utenti/clienti potenziali di ARPAT. Il campione individuato con una opportuna stratificazione (vedi rapporto integrale) era composto di 347 casi così costituito: L’indagine CATI relativa agli Enti, fa emergere per quanto riguarda la parte “generale”, l’esistenza di due blocchi distinti: i clienti “affezionati” che hanno contatti frequentissimi con ARPAT e i clienti “sporadici” ovvero coloro che solo occasionalmente hanno motivo di contatto con ARPAT.
Per quanto riguarda l’aspetto della frequenza di contatto c’è da sottolineare che la parte che risponde “mai” (pari al 3 3.5% ) è quasi completamente composta da associazioni territoriali con sedi periferiche (ad es. WWF di Grosseto ) che pur facendo parte del campione, non avendo avuto fisicamente alcuna esperienza con ARPAT negli ultimi due anni, non hanno potuto partecipare attivamente alla rilevazione (intervista conclusa). Spesso si tratta di sedi locali poco coinvolte.
Composizione del campione |
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Ente |
N° casi |
Comuni |
140 |
Province |
40 |
Regione |
28 |
ASL |
10 |
ATO |
7 |
Ente Parco |
7 |
Comunità montana |
20 |
Associazioni |
70 |
Forze dell’ordine |
25 |
Per quanto invece riguarda la tipologia dei servizi fruiti dagli utenti, si comprende bene che la attività di controllo e di emissione pareri siano con il loro complessivo dato il vero “core Business” dell’Agenzia, perlomeno per quanto riguarda la “penetrazione” di mercato.
Tipologia dei servizi fruiti dagli utenti (%)
Ottima la valutazione generale della risposta “tipo” di ARPAT per quanto riguarda chiarezza, completezza e affidabilità tecnica.
Valutazione generale sul contatto avuto con ARPAT
Sempre positiva la percezione del rispetto dei tempi seppur più misurata. Sempre sui tempi di risposta, si evidenziano (vedi grafico seguente) due popolazioni divise, presumibilmente collegabili alla natura del servizio richiesto, l’una dichiara essenzialmente una soddisfazione sui tempi mentre l’altra popolazione addirittura viene, in un certo senso “colpita” dalla rapidità di risposta.
Valutazione degli utenti sui tempi di risposta (%)
Sulle valutazioni sui singoli processi di ARPAT possiamo dire, senza ombra di dubbio, che le valutazioni sono tutte positive e senza molti aspetti critici. Nel dettaglio, sulle attività dei laboratori la qualifica professionale del personale coinvolto, la velocità di risposta in temi di emergenza e la correttezza delle risposte fornite sono i punti forti del servizio, mentre tempi ed accessibilità ai servizi risultano, sempre in un quadro di positività generale, meno valorizzati.
Distribuzione % delle valutazioni sulle attività di laboratorio
Sulle attività ispettive e di controllo la valutazione ottima invece invade le aree della disponibilità del personale, dell’affidabilità del servizio, della competenza e, particolare aspetto, della facilità di relazione con i tecnici.
Distribuzione % delle valutazioni sulle attività tecniche, ispettive e
di controllo
Sempre in chiave molto positiva è da leggersi il grafico seguente dove il servizio “best seller” per ARPAT ovvero l’emissione di pareri e valutazioni tecniche viene percepito come di grande qualità in genere. In questo caso presumibilmente conta la composizione del campione che conta in grande numero la presenza di Enti che “chiedono” il parere e non piuttosto chi lo “subisce”.
Valutazioni sull’emissione di
pareri e valutazioni tecniche
Per quanto invece riguarda le attività di informazione e diffusione della conoscenza, ovvero dal sito web alle pubblicazioni, ecc., i risultati dichiarano una buona valutazione generale pur con alcune riserve sul tema della accessibilità (presumibilmente parliamo in questo caso di formazione/o pubblicazioni), mentre altresì da studiare approfonditamente è il dato della presenza ARPAT sul web.
Il gruppo di ricerca ha condotto questa seconda fase del progetto pubblicando sul Portale intoscana.it della Fondazione Sistema Toscana, il questionario già somministrato agli Enti pubblici e modificato negli aspetti più consoni alla rilevazione sulle aziende. La compilazione del questionario online è stata preceduta da una e-mail di preavviso nella quale le aziende venivano invitate a collegarsi al sito per la autosomministrazione del questionario. Dalla parte generale del questionario rivolto alle aziende si osserva che sono, per la maggior parte dei casi, di piccole o medie dimensioni, questo rispecchia la realtà delle aziende presenti nella Regione Toscana. Tra le aziende sentite il 90% hanno avuto contatti con l’Agenzia negli ultimi due anni, ad indicare la forte “presenza” di ARPAT tra le aziende; tanto è vero che la metà delle imprese coinvolte sono oggetto di particolare normativa ambientale e quindi più soggette all’attenzione dell’Agenzia.
L’idea della "Conferenza permanente per la
partecipazione sociale" nasce dal fatto che la legge istitutiva
dell'Agenzia prevede che quando si adotta un atto significativo per la vita
dell'Agenzia venga attivato un confronto preliminare con soggetti
istituzionali e non istituzionali a livello locale e regionale. Nel 2006 la
Direzione di ARPAT ha costituito
- realizzare un confronto costante con gli interlocutori sociali interessati allo stato delle conoscenze sulle principali tematiche ambientali, in rapporto alla “domanda” di conoscenza espressa dalla comunità toscana e dialogando con gli altri soggetti tecnici produttori e detentori di informazioni in campo ambientale;
- analizzare i punti di forza e le criticità (anche economiche) relative alle modalità di acquisizione, elaborazione e di messa a disposizione delle informazioni ambientali;
- predisporre e verificare in corso d’opera, secondo modalità partecipative, i programmi di attività dell’Agenzia;
- delineare la necessità di ulteriori approfondimenti e/o stabilire relazioni e azioni programmatiche a seguire, con gli attori non istituzionali strategici nel sistema regionale.
Tra ottobre 2006 e febbraio 2007 ARPAT ha promosso alcuni incontri di approfondimento sullo stato delle conoscenze delle principali tematiche che caratterizzano l’attività dell’Agenzia, con specifica attenzione alla “domanda” di conoscenza che emerge dalla comunità toscana e agli aspetti connessi alle modalità di acquisizione, elaborazione e messa a disposizione delle informazioni ambientali. Durante i suddetti incontri è stato analizzato lo stato delle conoscenze, con i relativi punti di forza e di debolezza, delle matrici ambientali:
- Acque interne e marino costiere (24/10/2006)
- Aria (7/11/2006)
- Suolo (21/11/2006)
- Rifiuti (5/12/2006)
- Agenti fisici (9/1/2007)
I coordinatori delle Commissioni tecniche permanenti insieme al personale del SIRA hanno introdotto i lavori riassumendo lo stato delle conoscenze della matrice interessata, lasciando poi la parola agli intervenuti rappresentanti di Agenzie regionali, organizzazioni sindacali, associazioni ambientaliste, associazioni imprenditoriali e associazioni dei consumatori, ordini professionali.
I partecipanti alla Conferenza ex art.
Possibili temi degli incontri:
Per il futuro è stata ipotizzata la costituzione di una sorta
di comunità virtuale che dialoghi e si confronti attraverso i sistemi di
posta elettronica in modo continuo e costante, in modo da rendere la
Conferenza davvero permanente. Tale modalità oltre ad essere utile per la
preparazione degli incontri, potrebbe essere utilizzata per tenere tutti
quanti informati sugli sviluppi di ciò che accade nei diversi ambiti di
confronto istituzionale e sociale.
Ogni anno, il 5 giugno si celebra
In occasione di questa ricorrenza, ARPAT organizza a scala regionale una giornata di informazione e di educazione ambientale, ARPAT PORTE APERTE, rivolta a tutta la collettività, per far meglio conoscere attività e strumenti per la protezione dell’ambiente. Vengono proposte visite guidate presso gli uffici e i laboratori dell’Agenzia: un’occasione per riflettere insieme su quanto ciascuno di noi può fare per prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo. La giornata del 5 giugno 2007 è stata incentrata nel richiamare l’attenzione sugli effetti del cambiamento climatico per gli ecosistemi di tutto il mondo. Lo slogan scelto (tradotto dall’inglese “Melting ice – a Hot Topic?”) è stato “Ghiaccio che si scioglie: un tema scottante?”, per rappresentare l’urgenza di interventi locali e globali in aiuto del nostro pianeta. |
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Numerose persone si sono avvicendate nell’arco della giornata presso le sedi dei vari Dipartimenti provinciali dell’Agenzia. Studenti e cittadini hanno partecipato ai vari incontri programmati dalla mattina fino al pomeriggio inoltrato, mostrando grande interesse per le tematiche affrontate.
Dalle modalità di monitoraggio e di controllo delle emissioni dei campi elettromagnetici delle stazioni radio base alla rete di controllo della qualità dell'aria, dall'approfondimento delle caratteristiche dell'acqua per il consumo umano al controllo delle emissioni di microinquinanti (diossine, ipa, ecc.) negli impianti di incenerimento, e molti altri temi ancora hanno tenuto banco per tutta la giornata.
I dettagli delle iniziative attivate dalle varie strutture di ARPAT sono stati pubblicati su ARPATnews n.113-2007.
Avviato a partire dall'autunno 2006, il "Piano di revisione organizzativa, strutturale e funzionale dell'Agenzia" ha visto nel 2007 la sua fase operativa.
Il progetto è stato predisposto dalla Direzione Generale ARPAT, sentito il Comitato Tecnico, a fronte di indicazioni espresse dalla Giunta Regionale, per fronteggiare le criticità emergenti sul piano economico-operativo e governare la complessità derivante dai mutamenti in atto.
Il lavoro intrapreso vuole rispondere all’esigenza pressante di individuare nuove forme organizzative che meglio possano accompagnare lo sviluppo strategico dell’Agenzia nel medio termine, in un contesto sociale, normativo ed economico in rapida evoluzione, caratterizzato da una crescita della domanda di prevenzione e tutela ambientale, a fronte di una limitazione delle risorse finanziarie a disposizione.
Necessità di recupero economico, di aggiornamento della dotazione organica agenziale, una domanda crescente ( da parte delle istituzioni e dei cittadini) di monitoraggio, analisi, prevenzione, presidio e controllo ambientali, informazione, educazione e formazione, di integrazione tra ambiente e salute, la forte consapevolezza della necessità di usare in modo sobrio, misurato e razionale le risorse pubbliche a disposizione, impongono infatti all’Agenzia l’adozione di una strategia di riposizionamento istituzionale e “competitivo”, orientata per logica operativa a criteri imprenditoriali e, per dimensione etica, ai valori collettivi di salvaguardia e tutela ambientale propri della mission pubblica.
Per approfondire questi temi l’Agenzia ha messo a punto una strategia operativa basata su un ampio coinvolgimento di risorse e professionalità interne, attraverso l’attivazione di otto Gruppi di Lavoro tematici a cui hanno partecipato circa 60 dipendenti e che hanno elaborato delle proposte operative in merito ai seguenti argomenti:
- identificazione della domanda e definizione dell’offerta;
- leve di incremento dei ricavi;
- leve di contenimento dei costi di acquisto e gestione beni e servizi;
- leve di contenimento dei costi relativi al personale;
- leve di contenimento dei costi relativi alla gestione dei processi di supporto;
- riorganizzazione della rete laboratoristica;
- riorganizzazione delle attività di prevenzione, controllo e monitoraggio;
- revisione dei sistemi informativi e di reportistica gestionale.
La Relazione integrativa del Piano di revisione funzionale, strutturale e organizzativa di ARPAT è stata inviata al Presidente della GRT Claudio Martini in data 29/06/2007 e contemporaneamente trasmessa alle OO.SS. e RSU Aziendale; l’iter di confronto formale è stato avviato nel settembre 2007.
* Nell’agosto 2008 la Legge n.133 ha
istituito l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
(ISPRA), con contestuale soppressione di APAT, ma senza l’introduzione di
norme legate ad aspetti di sistema rispetto al ruolo ed ai rapporti con le
ARPA/APPA.