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PM2,5

PM2,5Caratteristiche chimico fisiche

Con il termine PM2,5 si indica quella frazione di particelle con diametro aerodinamico inferiore a 2,5 millesimi di millimetro (µm). In particolare la normativa definisce tale la frazione di particolato raccolto con un sistema di selezione avente efficienza stabilita dalla norma (UNI EN12341) pari al 50% per il diametro aerodinamico di 2,5 µm.

Dette anche polveri fini sono particelle inquinanti presenti nell'aria che respiriamo, che possono essere di natura organica o inorganica e presentarsi allo stato solido o liquido. Le particelle sono capaci di adsorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche quali solfati, nitrati, metalli e composti volatili

Origine

Le fonti principali di polveri fini sono:

  • fonti naturali
  • incendi boschivi
  • attività vulcanica
  • polveri, terra e sale marino alzati dal vento (il cosiddetto aerosol marino)
  • pollini e spore
  • erosione di rocce
  • fonti antropogeniche
  • traffico veicolare, sia dei mezzi diesel che benzina
  • uso di combustibili solidi per il riscaldamento domestico (carbone, legna e gasolio)
  • residui dell'usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle vetture
  • attività industriale

Effetti sull'uomo e sull'ambiente

Le PM2,5 possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell'apparato, fino a raggiungere i bronchi. Le polveri ultrafini potrebbero essere addirittura in grado di filtrare fino agli alveoli e ancora più in profondità nell'organismo e, si sospetta, entrare nel circolo sanguigno e poi nelle cellule.
Studi epidemiologici, confermati anche da analisi cliniche e tossicologiche, hanno dimostrato come l'inquinamento atmosferico abbia un impatto sanitario notevole; quanto più è alta la concentrazione di polveri fini nell'aria, infatti, tanto maggiore è l'effetto sulla salute della popolazione. Gli effetti di tipo acuto, sono legati ad una esposizione di breve durata (uno o due giorni) a elevate concentrazioni di polveri contenenti metalli. Questa condizione può provocare infiammazione delle vie respiratorie, come crisi di asma, o inficiare il funzionamento del sistema cardiocircolatorio. Gli effetti di tipo cronico dipendono, invece, da una esposizione prolungata ad alte concentrazioni di polveri e possono determinare sintomi respiratori come tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare e bronchite cronica. Per soggetti sensibili, cioè persone già affette da patologie polmonari e cardiache o asmatiche, è ragionevole temere un peggioramento delle malattie e uno scatenamento dei sintomi tipici del disturbo.

Dati disponibili

Le misure dell'inquinante fanno riferimento ai limiti individuati dalla normativa.

I dati rilevati dalle centraline vengono elaborati quotidianamente e pubblicati alle 13 dei giorni feriali

È possibile inoltre valutare l'andamento dell'inquinante su un ambito temporale più esteso.

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