Emissioni in atmosfera
Inquinamento atmosferico è un termine che indica tutti gli agenti fisici, chimici e biologici che modificano le caratteristiche naturali dell'atmosfera.
I fenomeni di inquinamento sono il risultato di una complessa competizione tra fattori che portano ad un accumulo degli inquinanti ed altri che invece determinano la loro rimozione e la loro diluizione in atmosfera. L'entità e le modalità di emissione (sorgenti puntiformi, diffuse, altezza di emissione, ecc.), i tempi di persistenza degli inquinanti, il grado di mescolamento dell'aria, sono alcuni dei principali fattori che producono variazioni spazio-temporali della composizione dell'aria.
I contaminanti atmosferici, possono essere classificati in primari cioè liberati nell'ambiente come tali (come ad esempio il biossido di zolfo ed il monossido di azoto) e secondari (come l’ozono) che si formano successivamente in atmosfera attraverso reazioni chimico-fisiche.
Un discorso a parte va fatto per quelle sostanze come l'anidride carbonica (CO2) e il vapore acqueo, la cui presenza nell'atmosfera - formando una cappa in grado di provocare l'aumento della temperatura a livello del suolo - contribuisce al cosiddetto "effetto serra". Tale effetto, sempre esistito in natura, oggi è accentuato dall'aumento delle emissioni prodotte dalle attività umane. Questi "gas-serra", a prescindere dal luogo dal quale vengono originati, si diffondono in tutto il globo e vi possono permanere per molti anni prima di essere riassorbiti. Ecco perché il problema della loro riduzione è affrontato a livello planetario ed ecco perché alcuni meccanismi di riduzione delle emissioni di CO2, come il mercato delle quote d'emissione per i grandi impianti industriali, sono efficaci indipendentemente dal luogo del pianeta nel quale sono realizzati.
Il controllo delle emissioni in atmosfera, unitamente al monitoraggio della qualità dell'aria, costituisce uno dei momenti conoscitivi fondamentali per l'individuazione delle cause che portano al deterioramento della composizione naturale della bassa atmosfera.
Il controllo delle emissioni consente di valutare l'efficacia delle azioni adottate sui processi produttivi, sulle tecnologie di produzione e/o di abbattimento degli effluenti gassosi, miranti alla riduzione delle pressioni sulla matrice "aria". ARPAT ha predisposto un Elenco ricognitivo dei metodi di campionamento e analisi per le emissioni in atmosfera quale ausilio nella scelta dei metodi da inserire in autorizzazione per il campionamento e l'analisi delle emissioni convogliate.
L'attività di ARPAT in tema di emissioni
- formulazione di pareri tecnici alle Province per le autorizzazioni delle emissioni industriali (ex D.Lgs 152/06) e alla Regione nell’ambito dell’IPPC;
- supporto tecnico alla Regione per la gestione e l’aggiornamento del Piano di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell’Aria;
- gestione delle richieste di dati dell’Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione in atmosfera - IRSE;
- redazione e validazione del database dell’IRSE tramite il Centro Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria;
- controllo delle emissioni industriali.
In particolare, i controlli alle emissioni sono finalizzati alla:
- verifica del rispetto delle autorizzazioni, di cui al DLgs 152/06 e alla LR 9/2010;
- conoscenza in termini quali-quantitativi delle pressioni in atmosfera, in un determinato territorio;
- acquisizione di informazioni sulla correlazione tra i processi produttivi e gli "output "nella matrice aria;
- acquisizione di dati sperimentali per la costruzione di fattori di emissione per determinati settori produttivi;
- valutazione della qualità dell'aria attraverso l'utilizzo di modellistica diffusionale;
- verifica dell'efficacia dei provvedimenti adottati per la riduzione delle emissioni, a seguito di modifiche apportate sui processi produttivi, alle materie prime, ai sistemi di abbattimento degli effluenti, ecc.
Gli insediamenti produttivi sottoposti a controllo da parte dell'Agenzia vengono individuati, nell'ambito della pianificazione annuale delle attività, principalmente sulla base della rilevanza sia qualitativa che quantitativa delle loro emissioni in atmosfera; una quota parte degli interventi avviene a seguito di segnalazioni ed esposti da parte della cittadinanza o in caso di eventi accidentali. Specifici accertamenti possono venire eseguiti su richiesta dell'Autorità giudiziaria.
La Legge regionale n. 30/2009 “Nuova disciplina dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Toscana (ARPAT)”, individua le attività istituzionali svolte da ARPAT:
- attività di controllo ambientale (come definite all’articolo 7);
- attività di supporto tecnico-scientifico (come definite all’articolo 8);
- attività di elaborazione dati, di informazione e conoscenza ambientale (come definite all’articolo 9).
Gli strumenti conoscitivi
II recepimento della Direttiva quadro 96/62/CE, avvenuto con D.Lgs. n.351 del 4 agosto 1999 ha stabilito il nuovo contesto in cui dovrà muoversi la valutazione e gestione della qualità dell'aria, sia in termini di protezione della popolazione che di salvaguardia dell'ambiente nel suo complesso.
La conoscenza della qualità dell'aria, basata fino ad oggi esclusivamente sui dati prodotti dal monitoraggio, è ora collocata in una visione integrata dove le reti rappresentano uno dei tre elementi fondamentali insieme alla modellazione dei processi diffusionali e di trasformazione chimica degli inquinanti e agli inventari delle emissioni.
La Regione Toscana si è dotata di un inventario delle emissioni sin dal 2000 quando, con Delibera DGR n. 193 del 14 novembre 2000 "Adozione dell'inventario delle sorgenti di emissione in aria ambiente e delle relative procedure di aggiornamento", fu pubblicata la prima edizione dell’Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione (IRSE) relativa all’anno 1995.