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Esiti dei controlli ARPAT allo scarico finale del depuratore Aquarno a Santa Croce Sull'Arno (PI)
Non sono emerse criticità ed è stato appurato il rispetto dei Valori Limite per tutti i parametri previsti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale nel corso del primo trimestre dell'anno 2021
ARPAT effettua mensilmente, da gennaio 2021, il controllo allo scarico finale dell’impianto di depurazione, gestito dalla soc. Consorzio Aquarno SpA nel Comune di Santa Croce sull’Arno, che tratta le acque reflue urbane a prevalenza industriale, come previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dalla Regione Toscana in data 29.12.2020
I risultati dei controlli allo scarico finale nelle acque superficiali del Canale Usciana, effettuati nel corso del primo trimestre 2021, sono tutti nella norma, anche al netto del fattore di diluizione, per quanto riguarda le sostanze pericolose, tra cui il cromo, e non pericolose previste dall’AIA.
Il gestore del depuratore deve operare nel rispetto delle condizioni dell’AIA che prevede un controllo routinario da parte di ARPAT sullo scarico finale nel Canale Usciana; il controllo viene eseguito mensilmente su un campione di tre ore a differenza del regime autorizzativo precedente al rilascio dell’AIA in cui venivano effettuati due campioni al mese sulle 24 ore poiché l’impianto era definito “depuratore di acque reflue urbane”.
I campionamenti, svolti su tutti i parametri previsti nella Tabella 10 dell'Allegato B dell'AIA, sono stati effettuati nelle date 28.01, 23.02, 23.03.2021.
Si precisa che i limiti previsti dall’Autorizzazione sono più stringenti per le sostanze pericolose (cromo totale e cromo esavalente, ecc..) rispetto ai valori limite previsti dal Testo Unico ambientale DLgs 152/2006 (Tabella 3 dell'Allegato 5 alla parte Terza) o nei BREF di riferimento e che non sono presenti deroghe se non per i parametri Cloruri e Solfati.
Nel fissare i Valori limite di Emissione (VLE) allo scarico è stato tenuto conto, per ciascuna delle sostanze pericolose individuate dalla norma, della diluizione (in base a quanto riportato all'art. 108, comma 5 del DLgs 152/06) operata dalla miscelazione delle acque reflue di origine civile o prelevate dai pozzi presso il depuratore in oggetto.
Tutti i valori analitici relativi all'attività di controllo del I trimestre sono riassunti nella seguente tabella (in blu sono evidenziate le sostanze pericolose).
L’installazione consiste in un impianto di depurazione, che effettua il trattamento di acque reflue urbane a prevalenza industriale. In particolare, viene operato il trattamento dei reflui, conferiti via fognatura:
- di origine industriale di tutta l'area del Distretto Conciario Toscano situata sulla riva destra dell'Arno; ciò rende il flusso in ingresso a questa linea di trattamento del tutto assimilabile a una miscela di scarichi conciari, dal momento che ne costituiscono circa il 95% in volume, il restante 5% è riconducibile a scarichi di lavorazioni minori o extra-flussi (meno dell’1%) che giungono per mezzo di autobotti. La portata in ingresso rappresenta mediamente circa il 55 - 60% del totale su media annua;
- di origine civile dei Comuni di Santa Croce sull'Arno, Fucecchio, Castelfranco di Sotto e Santa Maria a Monte. Questo tipo di liquame è completamente differente da quelli industriali, sia dal punto di vista qualitativo, che quantitativo. Tutti i principali parametri di riferimento all'ingresso di questa linea di trattamento sono più bassi rispetto ai valori dei reflui industriali (COD, BOD5, Azoto Totale, Azoto Ammoniacale, Salinità, ecc). Le portate in ingresso sono mediamente più basse di quelle industriali e rappresentano circa il 40 - 45% del totale su media annua;
- provenienti dalle installazioni AIA HASI S.p.A. (ex Waste Recycling), Ideaverde Srl, Cromochim S.p.A. e Gruppo Mastrotto S.p.A. In particolare le ultime non hanno un proprio impianto di depurazione ed inviano i propri reflui al depuratore. L'impianto HASI invece effettua il trattamento di rifiuti liquidi e fangosi pericolosi e non pericolosi.
Infine, vengono conferiti, via autobotte, i reflui (extraflussi) derivanti dalle operazioni di pulizia dei collettori fognari interni alle aziende degli stabilimenti consorziati ed il percolato proveniente dalle discariche esaurite della zona, sino ad un quantitativo massimo pari a 30.000 ton/a.
Di seguito si riporta lo schema a blocchi semplificato del depuratore:
I dati relativi al controllo effettuato ad aprile non sono ancora disponibili e faranno parte della prossima relazione relativa al II trimestre del 2021.
Testo di Andrea Villani
Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Cromo esavalente, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Zinco, Fenoli, Oli minerali persistenti e idrocarburi di origine petrolifera persistenti, Solventi organici aromatici, Solventi organici azotati, Composti organici alogenati (compresi i pesticidi clorurati), Pesticidi fosforiti, Composti organici dello stagno, Sostanze classificate contemporaneamente «cancerogene» (R45) e «pericolose per l'ambiente acquatico» (R50 e 51/53) ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modifiche
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