Andamento della contaminazione da fitofarmaci nel territorio pistoiese - Risultati 2020
Anno di pubblicazione: 2021
A cura di: Valentina Bigagli - ARPAT, Dipartimento di Pistoia
In collaborazione con:
Pagine: 49
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ARPAT esegue la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari nell’ambito del monitoraggio ambientale sulla qualità delle acque interne.
Lo scopo della presente relazione è fornire una lettura più dettagliata dei risultati emersi dal monitoraggio, che vada oltre l’applicazione dei criteri di classificazione (per i quali ARPAT produce report specifici) e permetta di valutare tendenze e criticità legate a particolarità del territorio.
I principi attivi ricercati sono stati oltre cento; tra questi l’erbicida Glifosate ed il suo prodotto di degradazione, l'Acido aminometilfosfonico (AMPA) la cui determinazione, onerosa e complessa dal punto di vista analitico, è stata limitata alle stazioni ritenute più significative in base all’analisi di pressioni ed impatti.
Le maggiori criticità si rilevano nelle acque superficiali. In 9 stazioni su 18 è stato superato lo Standard di Qualità Ambientale per i Pesticidi totali (media annua), mentre il superamento dello Standard di Qualità Ambientale per singolo principio attivo come media annuale si è avuto in 13 stazioni.
Dall’osservazione dei trend del parametro Pesticidi Totali e delle concentrazioni medie di Glifosate e AMPA emerge una lieve, sebbene non generalizzata, tendenza verso una diminuzione della contaminazione. Nonostante ciò i valori della media annua dei Pesticidi Totali nei corsi d’acqua della pianura pistoiese a sud-est della città sono risultati molto alti e lo Standard di Qualità da raggiungere è ancora molto lontano: le concentrazioni sono oltre 14 volte il limite per il fosso Quadrelli e quasi 7 per il Torrente Ombrone. Il superamento degli Standard di Qualità continua dunque ad interessare un significativo gruppo di corpi idrici, per i quali sussiste un concreto rischio di non raggiungere gli obiettivi di qualità previsti dalla normativa. Si fa presente che diversi obiettivi non raggiunti erano sono stati già oggetto di proroga, e alcuni di essi hanno la scadenza al 2021.
Vista la situazione pandemica del 2020, che può aver inciso sulle normali pratiche agronomiche (oltre che sul regolare svolgersi delle attività di monitoraggio delle acque), saranno i dati rilevati nei prossimi anni che permetteranno di seguire meglio la tendenza al miglioramento riscontrata.
I risultati delle analisi effettuate sulle acque sotterranee nel 2020 confermano quanto rilevato negli anni precedenti, cioè che non si sono verificati casi di superamento degli Standard di Qualità Ambientale e che la maggior parte dei campioni prelevati non presenta principi attivi con concentrazioni misurabili. Tracce di AMPA e, secondariamente, di Glifosate vengono rinvenute frequentemente se la ricerca di queste due molecole viene effettuata; da ciò emerge la necessità di ampliare per quanto possibile il numero di analisi.
Per le acque destinate alla potabilizzazione si rileva che, a fronte di una contenuta e generalizzata diminuzione del numero dei principi attivi rilevati al di sopra del limite di rilevamento, si confermano complessivamente i valori di concentrazione dei Pesticidi Totali riscontrati nel 2019. I valori di concentrazione dei pesticidi risultano sempre piuttosto contenuti, molto lontani dagli alti valori riscontrati nelle stazioni di monitoraggio delle acque superficiali e non si colgono evidenti trend della contaminazione, se non nella leggera diminuzione del numero dei principi attivi riscontrati.